Quando mia moglie Marta mi chiese di accompagnarla a quella visita, non accettai di buon grado. Lei era solita andare dal dottore da sola, io non amavo molto gli ambienti medici.
Ma avevamo in progetto di andare a comprare dei mobili per la casa quel giorno e quindi sarebbe stato più pratico se la avessi accompagnata, visto che poi il negozio era di strada.
Marta aveva ricevuto una di quelle lettere che le donne dopo una certa età ricevono sistematicamente a casa, in riferimento a qualche campagna di prevenzione. Doveva comunque essere qualcosa di molto veloce, ma non andò proprio così. E fu una fortuna che decisi di accompagnarla.
Prima di uscire mia moglie si era fatta una doccia e si era vestita anche piuttosto bene, visto che dopo andavamo a fare shopping. Arrivammo nella struttura adibita a questo tipo di visite nel primo pomeriggio. Ci accolse una ragazza molto gentile, probabilmente straniera. Cercammo di informarci per capire in cosa consisteva la visita, ma la ragazza fu molto evasiva a riguardo. Ci disse che avrebbero chiamato la signora entro pochi minuti e che le avrebbero spiegato tutto.
Cosa che avvenne puntualmente, perché dopo neanche cinque minuti chiamarono il suo nome. Lei si alzò per raggiungere la stanza e mi fece segno di seguirla. Così entrammo, era molto attrezzata di strumentazioni mediche. Io ero già in agitazione vedendo tutti quegli aggeggi, ma anche mia moglie non la vedevo particolarmente tranquilla.
Il medico, un bel ragazzo intorno ai 30 anni, ci fece tutto un discorso sulla medicina preventiva, sugli studi del DNA, su certe nuove tecniche di prevenzione che stavano prendendo campo anche in ambito ospedaliero. In verità, non avevamo capito molto. Fece firmare un foglio di accettazione a mia moglie e lei, ignara di tutto, firmò senza farsi problemi. Per lei, del resto, la prevenzione era sempre stata importante.
“Bene Marta, faremo un check up completo, in modo da avere tutti gli elementi per poter determinare anche la possibilità di malattie future per poterle prevenire con uno stile di vita sano”. Con queste parole il medico ci presentò l’inizio del procedimento.
“Prego Marta, si tolga le scarpe e si metta sdraiata su quel lettino” le disse il dottore.
Mia moglie si alzò dalla sedia, si avvicinò al lettino, si slacciò i sandali blu che aveva ai piedi e li posò ordinatamente accanto al lettino. Poi, come aveva richiesto il medico, salì sul lettino e si mise sdraiata. Marta aveva un vestito azzurro, era una giornata piuttosto calda, per cui non aveva indossato calze. Il dottore si mise seduto accanto a lei, si fece porgere il braccio e cominciò misurandole la pressione.
“Bene Marta, pressione regolare.”
“Mi fa piacere” rispose serena mia moglie.
Poi il medico si alzò dalla sedia, guardò minuziosamente le sue mani. Noi ci guardammo senza capire, ma del resto sapeva evidentemente lui cosa doveva fare. Finito con le mani si spostò verso i piedi di mia moglie. Prese in mano il suo piede nudo e cominciò a toccarle le dita, una ad una. Ecco, un altro dei motivi per cui evitavo di andare alle visite con Marta, era proprio evitare di vedere mentre altri la toccavano. Mia moglie aveva dei piedi davvero belli e in quel momento provavo un po’ di gelosia a vedere come quel giovane dottore glieli toccava. Le muoveva le dita, le dava dei colpetti sotto la pianta. Lo fece con entrambi i piedi di mia moglie.
“Lo sapete che sotto la pianta del piede ci sono tutti i punti nervosi legati a tutti gli organi del corpo?”
“Si, lo avevo sentito dire” rispose mia moglie.
Il dottore in realtà lo disse volgendo lo sguardo verso di me, ma io non risposi, ero intento a notare che mentre pronunciava quelle parole stava accarezzando il piede di mia moglie. Ero geloso, ma allo stesso tempo vedere mia moglie toccata da un altro mi fece uno strano effetto. Quasi mi eccitava.
Bussarono alla porta ed entrarono altri due uomini con un camice bianco.
“E’ pronta?” chiese uno di loro
“Si, ho già fatto i controlli preliminari. Possiamo procedere con la visita.”
Poi si rivolse a noi: “Vedete, noi siamo una equipe medica, lavoriamo in squadra per questo genere di controlli”
“Ah, ho capito..” risposi ingenuamente, senza immaginare cosa sarebbe successo poco dopo.
Uno dei medici appena entrato fece cenno a mia moglie di alzarsi e la accompagnò verso una specie diversa di lettino, fatto a poltrona.
“Si tolga pure il vestito Marta” disse l’altro medico.
Mia moglie, seppure un po’ imbarazzata per doversi spogliare davanti a ben tre dottori, eseguì quanto richiesto. Uno di loro la aiutò tirandole già la lampo del vestito e Marta se lo fece cadere ai piedi. Sotto indossava solo il reggiseno e le mutandine e per raccogliere il vestito e posarlo su una sedia si dovette chinare, offrendo la visione del suo culo a quei dottori. Provai un brivido, per la prima volta vedevo mia moglie come un oggetto in mano a degli uomini.
Una volta rimasta solo con l’intimo, salì sulla poltrona. Uno dei dottori tirò fuori due staffe per i piedi e Marta li appoggiò sopra. Un altro aveva in mano una cartella e segnava non so cosa. Gli altri due si misero ai lati della poltrona, uno da una parte, uno dall’altra. Uno di loro mise una specie di tampone in bocca mia moglie, come per raccogliere della saliva da analizzare. L’altro le palpava la pancia nuda, chiedendole se sentiva qualche tipo di dolore.
“No, nessun dolore..” rispose ancora ingenuamente mia moglie.
Continuarono a toccare tutto il suo corpo, le braccia, le spalle, l’addome, perfino le cosce e le caviglie. E ogni volta le facevano la stessa domanda precedente. Io cominciavo a sentirmi a disagio, vedendo le mani di quei dottore violare tutto il corpo di mia moglie.
“Effettua regolarmente l’auto palpazione del seno Marta?” le chiese uno dei due
“Beh, qualche volta…” rispose lei un po’ imbarazzata, nel ricordarsi le raccomandazioni del ginecologo di farlo regolarmente.
“Adesso le facciamo vedere il modo giusto per farlo” le disse ancora uno dei due.
“Va bene..” rispose ancora Marta inconsapevole
“Si tolga il reggiseno signora…” le ordinarono
Mia moglie era sempre più imbarazzata, io sempre più geloso. Addirittura sarebbe rimasta col seno nudo davanti a loro?
Ma Marta non se lo fece ripetere la seconda volta, portò le mani dietro la schiena per sganciarselo e se lo fece scivolare addosso, facendo uscire le sue bellissime tette nude davanti a loro.
“Adesso si rilassi e sollevi entrambe le braccia”
Marta obbedì ancora una volta.
I due dottori presero in mano un seno per uno e cominciarono a palparglielo. Marta era visibilmente imbarazzata, ma si fece fare tutto quello che volevano.
“Ecco vede? Deve fare così per controllarsi da sola…” e continuarono per diversi secondi a palpare il suo seno senza alcun ritegno.
Io assistevo a quella scena, con mia moglie tastata da quei due uomini. Dottori sì, ma pur sempre due uomini. Non avevo mai visto mia moglie così, usata da altri. E mio malgrado sentii crescere l’eccitazione nelle mie mutande. Sì, sentivo che mi stava diventando duro nei pantaloni.
“Adesso provi da sola …” le dissero lasciando momentaneamente la presa dai suoi seni.
Marta si prese in mano le tette, cominciò a palparsele da sola davanti a loro e quella scena era davvero eccitante, nonostante morissi di gelosia. Sembrava la protagonista di un film porno. Si masturbava le tette talmente dolcemente che i suoi capezzoli diventarono duri come il marmo. Non volevo neanche pensarlo, ma sembrava quasi che si stesse eccitando nel farlo davanti a loro.
Uno di loro prese la punta del capezzolo di mia moglie tra le dita e cominciò a muoverlo in senso rotatorio e poi a tirarlo, dicendole: “Anche le punte dei capezzoli, vede? Deve fare sempre così…”
Sapevo benissimo che lei era molto sensibile sulle punte dei capezzoli e sono quasi certo che quella manipolazione fatta da quel giovane dottore alle sue punte, la stava eccitando.
Quando il dottore lasciò il suo capezzolo, fu lei a prendersi le punte ormai durissime tra le dita, iniziò a giocarci, a tirarsele.
“Faccio bene così?” chiese come se quel “gioco” le stesse cominciando a piacere.
Col senno di poi, credo che fu proprio quel gesto ad alimentare tutta la situazione seguente. Probabilmente pensarono che mia moglie si fosse particolarmente scaldata e ne approfittarono spudoratamente.
“Bene Marta, passiamo alla parte conclusiva della visita” disse il primo dottore sorridendole.
Il secondo dottore stavolta non le chiese nemmeno il permesso, infilò le dita nell’elastico delle mutandine di mia moglie e cominciò a tirargliele giù, facendole capire che avrebbe dovuto sfilarsele.
Forse Marta non ebbe la forza di reagire e fu costretta a sollevare il culo dalla poltrona per permettere a quel dottore di tirarle via le mutandine. Ero scioccato, mia moglie era completamente nuda davanti a me su quella poltrona, in balìa di quei medici. E io avevo il cazzo ormai duro nei pantaloni.
Il dottore che le aveva sfilato le mutandine le teneva in mano e le toccava, forse Marta le aveva bagnate….
L’altro dottore agì su un meccanismo della poltrona, in modo da farla muovere all’indietro. In questo modo, quella poltrona, divenne a tutti gli effetti una poltrona ginecologica. Poi spostò le staffe su cui aveva i piedi in modo da costringerla a spalancare le gambe. Ed io la vedevo davanti a me, oscenamente aperta davanti a tutti noi. Anche il dottore che scriveva sulla cartella, smise di scrivere e cominciò a guardare tra le cosce di mia moglie.
Non credo che Marta abbia mai avuto così tanti uomini contemporaneamente a guardare la sua fica. Chiuse gli occhi, forse anche imbarazzata per la mia presenza, sapendo che io la stavo vedendo tutta esposta ad altri uomini.
Uno di loro si mise seduto su una seggiolina in mezzo alle cosce di mia moglie. Accese una luce e illuminò completamente la vagina di Marta. Che ora era davvero ben visibile a tutti. Oscenamente visibile a tutti. Marta aveva ancora le sue grandi labbra semichiuse, ma sembravano visibilmente umide. Il medico le appoggiò l’indice e il medio sulle labbra e lentamente gliele spalancò. Mia moglie girò la testa da un lato, sentendosi evidentemente troppo esposta e vergognandosi come una ragazzina alla prima visita. Vedevo le sue dita dei piedi, sulle staffe, muoversi nervosamente.
Io ero di sasso, incapace di dire o fare qualsiasi cosa. Ma il mio cazzo diventò duro come non mai nelle mie mutande.
Con le labbra così spalancate era ben visibile anche il clitoride di mia moglie, che si ergeva fuori dal suo cappuccio. Quella pallina rosa sopra le labbra avrebbe fatto diventare il cazzo duro anche a un morto! Figuriamoci a tre giovani dottori.
Quello che la stava visitando cominciò a guardarle dentro la fica con molta curiosità.
“E’ da molto che non fai sesso Marta?” le chiese sfacciatamente e cominciandole a darle del tu.
Marta aprì per un attimo gli occhi e mi guardò, come a chiedermi se doveva dire la verità… vedendo il mio sguardo nel vuoto, rispose di sua iniziativa
“Saranno una quindicina di giorni più o meno….”
“Si vede Marta..” la incalzò il dottore “hai molti umori vaginali all’interno. Sai che non è bene trattenere tanti umori per così tanto tempo?” poi si girò verso di me e mi dette un’occhiataccia come a brontolarmi.
“Il sesso è un’ottima cura preventiva contro tante patologie genitali, lo sapete?” domandò sempre rivolgendomi a me
“Io..io…” balbettai confuso
“Guarda, ti faccio vedere…” ed infilò il suo dito medio tutto dentro la fica di mia moglie, senza preavviso, tanto che lei ebbe un sussulto sul lettino e fece un gemito.
Lui le spinse il dito fino in fondo alla vagina, glielo girò per un po’ dentro, mentre lei strizzava gli occhi e tirava su le dita dei piedi come per contenersi. Poi tirò fuori il dito e ce lo mostrò a tutti. Era completamente ricoperto di umori vaginali. Mia moglie glielo aveva sporcato tutto con la sua sborra.
“Questa donna è insoddisfatta” azzardò l’altro medico accanto al lettino. Poi fu lui a mettere le dita sulle labbra di mia moglie e cominciò a muovere il suo dito medio sul clitoride di Marta. Che non poteva più resistere a tale trattamento e suo malgrado cominciò a gemere di piacere. Gemeva e gocciolava sul lettino, lo potevamo vedere tutti. Mentre le punte dei suoi capezzoli erano diventate erette e di marmo.
“Lei è in grado di soddisfare sua moglie?” mi chiese spudoratamente uno dei dottori.
“Io..io..credo di si…non credo abbia mai avuto problemi, vero amore?” chiesi terrorizzato dalla sua risposta.
Marta mi guardò per un attimo, poi richiuse gli occhi come per concentrarsi solo sulle carezze al clitoride che le continuava a fare il dottore.
“Le dispiace spogliarsi e farci vedere il suo membro?” mi disse uno di loro
Venne fuori il mio orgoglio, dovevo dimostrare che ero in grado di soddisfare mia moglie. Se mi fossi rifiutato avrei fatto una brutta figura anche e soprattutto di fronte a lei.
Ero tranquillo, perché avevo anche il cazzo duro. Mi sbottonai i pantaloni, me li abbassai. E poi mi tirai giù le mutande, mostrando a loro il mio cazzo eretto. Uno di loro si avvicinò, prese il mio cazzo in mano come a verificarne la dimensione, sia in lunghezza che in circonferenza.
Poi fece un ghigno di derisione e mi disse: “Non si offenda, ma come può pensare di soddisfare sua moglie con questo?”
Mi cadde il mondo addosso, guardavo mia moglie che non aveva neanche il coraggio di guardarmi. Forse lei stessa confermava col silenzio le parole di quel medico?
“Vede caro signore, ce lo dimostra la vagina di sua moglie. Non vede come è piena di umori vaginali? Questo significa che non riesce a trovare piena soddisfazione con lei…” e nel dire queste cose mi teneva il cazzo in mano, accarezzandomelo per capire se avessi potuto raggiungere una dimensione diversa. Ma io ero già al massimo.
Ascoltavo le parole del medico, pese come un macigno, mentre mi umiliava di fronte agli altri. E nel frattempo guardavo Marta a cosce spalancate sulla poltrona ginecologica, con l’altro medico che continuava a sgrillettarle il clitoride e lei che si contorceva sul lettino per il piacere. Anche il terzo dottore si avvicinò a mia moglie e cominciò a prendersi cura delle sue tette. Gliele afferrò con le mani e con le dita iniziò a stuzzicarle le punte dei capezzoli. Inutile dire che mia moglie andò fuori controllo. Con un uomo che le masturbava i capezzoli e l’altro che le torturava il clitoride, Marta cominciò a gemere come una porca.
“Dillo a tuo marito che hai bisogno di sfogarti…” la incitò uno dei dottori.
“Si…si…” rispose mia moglie inconsciamente, concentrata solo su quel piacere inaspettato che le stavano procurando con le dita.
“Adesso le insegniamo come dare il vero piacere a sua moglie” mi disse quello che teneva il mio cazzo in mano
Mi portò verso di lei e poi mi incitò: “Glielo metta dentro”
Era il momento di dimostrare a quei dottori che mia moglie con me stava bene e che ero in grado, a mio avviso, di darle piena soddisfazione. Così mi misi davanti a lei tenendomi l’uccello in mano. Il medico che le masturbava il clito le aprì le labbra con le dita e mi disse “Dai lo infili qui, ci faccia vedere come se la scopa”.
Avvicinai la mia cappella alle labbra di Marta e poi glielo misi dentro. Ma lei non fece alcun cenno di approvazione, quasi come se neanche se ne fosse accorta. Appoggiai le mani sulle sue cosce e cominciai a spingerglielo dentro, iniziando a pomparla come ero solito fare. Ma niente, Marta non sembrava godere più di tanto della mia presenza nella sua fica.
“Adesso capisce cosa intendiamo?” disse uno dei dottori
“E cosa dovrei fare?” chiesi ingenuamente
Nel frattempo, per l’imbarazzo e per l’umiliazione, il mio cazzo si ammosciò e scivolò fuori dalla vagina di mia moglie. Cercai di infilarlo di nuovo ma era talmente molle che non riuscivo più ad essere uomo, ad entrare in lei.
“Capisce che così non la può soddisfare?” mi ripeterono quasi in coro.
Poi uno di loro aggiunse: “Ti daremo noi una cura per aumentare le tue prestazioni sessuali, per ottenere questi risultati..” e dicendolo si sbottonò i pantaloni, si abbassò le mutande e fece uscire un cazzo davvero enorme! Non era probabilmente ancora duro al massimo, ma già così era molto più lungo del mio e soprattutto era molto largo, forse il doppio del mio.
“Con questa cura diventa così?” chiese a quel punto interessato
“Certo, la abbiamo fatta tutti, guardi” mi dissero gli altri due tirando fuori anche i loro cazzi, ed erano tutti veramente grossi e lunghi!!
Mi vergognavo di avere in quel momento tra le cosce un pisello tanto moscio, di fronte a quei pali che sembravano di marmo davanti a mia moglie. Che li guardava, curiosa. Ero stato l’unico uomo per lei ed avevo sempre pensato di poterle bastare. Ma adesso avevo tanti dubbi.
Vedevo mia moglie in estasi e allo stesso tempo incapace di controllare la situazione in cui la avevano fatta entrare suo malgrado. Avevano ormai preso possesso del corpo di mia moglie e la costringevano a sottostare ai loro voleri giocando sul piacere e sull’eccitazione che le avevano fatto montare. Mentre avevo tentato di scoparla avevo sentito che dentro la sua fica era un lago di sbroda, segno evidente che quei maschi erano riusciti a portarla ad un grado di eccitazione estrema.
“Adesso si metta a sedere su quella sedia e guardi di cosa ha bisogno sua moglie, è per il suo bene..” mi disse uno di loro.
Vidi che tutti e tre i dottori cominciarono a spogliarsi, si tolsero le scarpe, i calzini, i pantaloni e le mutande, restando solo coi camici bianchi aperti da cui sporgevano i loro cazzi maestosi. Dovevo ammettere che quei tre erano davvero maschi, molto più di me. Si avvicinarono tutti a mia moglie, inerme sul lettino. Preda nelle loro mani. Mi ribolliva il sangue nelle vene, nel vedere la mia amata usata da quei dottori.
Uno di loro mise il suo cazzo durissimo in mano a Marta e la spinse a stringerglielo e a iniziare a fargli una sega. E lei lo fece…. Mentre vedevo la mano di mia moglie far andare su e giù la pelle del suo cazzo, scoperchiando ogni volta una cappella già lucida, lui aveva avvicinato la sua bocca ai capezzoli ormai grinzosi dall’eccitazione di mia moglie. Glieli prese in bocca e cominciò a succhiarglieli. E lei gemeva per quel trattamento.
Un altro si era rimesso tra le sue cosce, di nuovo le aveva spalancato le grandi labbra con le dita e aveva messo la lingua sul clitoride duro di mia moglie. Aveva cominciato a leccarle il clito e ogni tanto passava la lingua su tutta la fessura spalancata. E questo la faceva saltare sul lettino, mentre gocciolava sbroda nella bocca del dottore. Il terzo impugnava il suo cazzo enorme, forse il più grosso di tutti e tre e strusciava la sua grande cappella fradicia sotto la pianta del piede di Marta e poi tra le sue dita.
Mia moglie era ormai completamente sottomessa ai loro voleri, violentata nella sua intimità. Quell’intimità che in quel momento non era più mia. Marta apparteneva a loro, adesso.
Il dottore che si stava facendo segare aveva raggiunto ormai una dimensione di cazzo spaventosa, glielo tolse di mano e lo avvicinò al suo viso. Lei aprì gli occhi e si trovò davanti il cazzo nodoso del dottore, completamente scappellato. Lui appoggiò la sua punta fradicia sulla bocca di mia moglie, la costrinse ad aprirla e Marta fu così costretta a prendere in bocca, seppure a fatica, quell’enorme uccello. Lui poi la prese per la testa e in questo modo la costringeva a soffocarsi spingendole la cappella fino in gola.
C’era un fortissimo odore di sesso adesso nella stanza, emanato dalla fica spalancata di mia moglie e dai cazzi dei dottori. Quello che le leccava la fica si alzò, impugnò il suo cazzone e appoggiò la cappella all’ingresso vaginale di mia moglie. Poi cominciò a spingere il suo grosso uccello dentro la sua fica. Marta si staccò dal cazzo che stava ciucciando e fece un urlo. Era evidente che non era abituata a quella misura, quel medico la stava slabbrando col suo cazzo. Urlò ancora e ancora, mentre quel cazzone si faceva strada nella sua povera fica.
La cappella arrivò fino in fondo alla vagina di mia moglie, a quel punto lui la prese per le caviglie per sollevarle le gambe, si mise i suoi piedi sulle spalle e iniziò a pomparla in una maniera assurda. Me la stava sfondando, ne sono certo, anche perché lei urlava come una dannata. Soprattutto ogni volta che il dottore glielo spingeva in fondo, perché evidentemente le sbatteva con violenza la cappella contro l’utero. La pompò per alcuni minuti, che mi sembrarono infiniti.
Mentre pompava senza ritegno mia moglie, il dottore si girò verso di me, con lo sguardo fiero per come me la stava sfondando.
“Vedi come si deve fottere sua moglie? Senta come gode, mi sta bagnando tutto il cazzo con la sua sbroda”. Poi lo tirò fuori, me lo fece vedere tutto coperto di umori vaginali e mi disse: “Guardi, sua moglie è venuta sul mio cazzo!”
Ne approfittò quello che si stava facendo spompinare da Marta, si mise lui stavolta tra le cosce di mia moglie. E anche lui, senza tanti complimenti, le infilò anche il suo cazzo in pancia. Marta urlò ancora, perché anche questo era molto grande. Nel frattempo il primo che la aveva scopata si spostò verso il suo viso, la costrinse a prendere in bocca anche il suo.
“Brava, ripuliscimelo tutto…” le sussurrò
Marta tirò fuori la lingua, gliela passò su tutta la cappella con un movimento circolare, poi gli leccò tutta l’asta per ripulirgliela da tutta la sborra che ci aveva schizzato sopra poco prima. Leccava avidamente, presa dal piacere per l’altro cazzo che la pompava senza pietà. Non credo di aver mai visto mia moglie così fuori di testa durante un rapporto sessuale con me.
Poi fu la volta del terzo dottore, questo mi spaventava ancora di più, perché il suo cazzo era lungo come gli altri ma era molto più largo. Me la avrebbe davvero sfasciata tutta. Ed era impaziente di usare anche lui mia moglie, così fece cenno al collega di uscire dalla fica. Già dopo il passaggio di due cazzi la vagina di mia moglie era tutta spalancata, visibilmente sforzata. E colava continuamente umori. Chissà quanti orgasmi aveva avuto durante tutte quelle forti pompate.
Il dottore che era uscito dalla sua fica si mise dall’altra parte del lettino e costrinse mia moglie a prendere in bocca anche il suo cazzo. Così Marta pompava una volta a destra e una volta a sinistra, mentre segava il cazzo dell’altro. Il dottore più superdotato intanto era entrato tra le cosce di mia moglie, anche lui appoggiò la sua enorme cappella all’ingresso vaginale di Marta e io mi chiedevo come avrebbe fatto ad accogliere una punta tanto larga.
Comincio a spingerla tra le la labbra di mia moglie, lei avvertì lo sforzo che doveva fare la sua fica per farlo entrare, staccò la bocca dal cazzo che stava succhiando, tirò la testa all’indietro, strizzando gli occhi e facendo una smorfia di dolore con la bocca.
Sono sicuro di aver sentito chiaramente lo schiocco dell’enorme cappella una volta sfondato l’ingresso della fica di mia moglie, un po’ come se la avesse sverginata di nuovo. Marta gridò forte ed io avevo la certezza che me la aveva davvero sfondata. Lui continuò a penetrarla, fregandosene delle sue urla. Dalla mia posizione vedevo bene ogni centimetro di quel tubo che entrava dentro mia moglie e il buco della sua fica allargarsi come se stesse partorendo.
Incredibilmente anche lui riuscì a penetrare completamente la fica di mia moglie, che presa dalla foga si rimise in bocca uno dei due cazzi e cominciò a succhiarlo con una voracità mai vista in lei con me. Pompava quel cazzo come la più lurida delle troie mentre stringeva in mano e segava fortissimo l’altro cazzone. Intanto il tubo che aveva piantato nella fica cominciò a pomparla e doveva essere davvero doloroso oltre che piacevole, perché Marta aveva ricominciato a contorcersi e a mugolare di godimento.
Mentre la pompava prese in mano i piedi di mia moglie, tirò fuori la lingua e iniziò a leccare le dita dei piedi di Marta. Poi le passava la lingua su tutte le piante mentre di gusto andava su e giù col suo enorme cazzo dentro la sua fica. Ad ogni colpo Marta urlava, il suo utero era messo a dura prova da quei colpi violenti. Lui cercava di distrarla infilandola la lingua tra le dita dei piedi e poi ciucciandole tutte le dita.
Guardavo mia moglie, piena di cazzi. Uno in bocca, uno in mano, uno piantato a forza nella fica. Mi sentivo umiliato. Ma ancora non avevo visto tutto. Perché quei tre pensarono bene di concludere l’opera nel migliore dei modi. Almeno per loro.
Quello che la scopava la sollevò dalla poltrona e la prese in collo. Senza mai sfilarle l’uccello dalla fica. Cominciò a farla saltare sul suo cazzo, in modo da sfondarla definitivamente. Vedevo le tette di Marta saltellare davanti al viso del dottore, che mentre la faceva cavalcare trovava anche il tempo per leccarle i capezzoli. Ma adesso Marta aveva anche il culo libero e non persero questa occasione. Uno di loro mise la faccia tra le chiappe di mia moglie e immagino che cominciò a leccarle il buco del culo. Lei stava impazzendo.
Poi il dottore si alzò in piedi, impugnò il cazzo e infilò la cappella tra le chiappe di mia moglie, cercando evidentemente il suo forellino anale. Il momento preciso in cui lo trovò lo capii dall’ennesimo urlo sovrumano di mia moglie. Lui le aveva profanato anche il culo e mentre il tubo di carne la sfondava davanti, l’altro le rompeva il culo da dietro.
Vedevo mia moglie “a panino” in mezzo a quei due ragazzi, completamente riempita di cazzi. Che a ritmo le sfondavano contemporaneamente fica e culo. Dopo qualche minuto il dottore che la stava inculando cominciò a urlare e sparò il suo sperma nel culo di mia moglie. Uscì soddisfatto dall’ano di Marta, feci solo in tempo a vedere per un attimo il suo buco del culo oscenamente largo, che il secondo dottore glielo rimise in culo. E di nuovo ricominciarono a pomparla in due, lacerandole entrambi i buchi.
Ancora qualche minuto e anche il secondo dottore si svuotò i coglioni nell’ano di Marta. Speravo almeno che il terzo non seguisse la stessa strada dei precedenti, ma mi sbagliavo.
Perché tirò fuori il cazzo enorme dalla fica di mia moglie. Si mise seduto su una sedia e costrinse Marta a montare sopra di lui, con i piedi di lei sulle cosce del dottore e rivolta verso di me. Poi la sollevò, puntò la cappella al foro anale già aperto di mia moglie e la costrinse a piantarsi quel palo tutto nel culo. Mia moglie quasi piangeva dal dolore e tutti noi vedevamo fin troppo bene quel palo sparire nel culo sfondato di mia moglie. La fece saltare sopra il suo cazzo un po’ di volte, poi anche lui, urlando, scaricò il suo sperma nel culo di Marta. Quando sfilò il cazzo dal suo culo, dall’ano di mia moglie uscì una quantità incredibile di sborra. La avevano riempita come un uovo.
I tre dottori si rivestirono velocemente e ci lasciarono soli nella stanza. Marta era accovacciata sul pavimento, visibilmente dolorante e ancora dal suo buco del culo vedevo colare sborra sul pavimento. Mi chinai per vedere meglio, aveva il foro anale devastato. Ci avrei quasi potuto infilare una mano dentro. Me l’avevano rotta per sempre.
“Come…come stai amore?” trovai il coraggio per chiederle.
Lei era tutta sudata, ansimava, devastata. Mi guardò negli occhi, cercò di fare un sorriso e mi disse: “Amore, ti giuro mi hanno spaccata tutta. Mi fa male la fica e mi brucia il culo da morire. Ma ti giuro non sono mai stata meglio in vita mia…..”