Quando mia moglie Marta mi chiese di accompagnarla a quella visita, non accettai di buon grado. Lei era solita andare dal dottore da sola, io non amavo molto gli ambienti medici.
Ma avevamo in progetto di andare a comprare dei mobili per la casa quel giorno e quindi sarebbe stato più pratico se la avessi accompagnata, visto che poi il negozio era di strada.
Marta aveva ricevuto una di quelle lettere che le donne dopo una certa età ricevono sistematicamente a casa, in riferimento a qualche campagna di prevenzione. Doveva comunque essere qualcosa di molto veloce, ma non andò proprio così. E fu una fortuna che decisi di accompagnarla.
Prima di uscire mia moglie si era fatta una doccia e si era vestita anche piuttosto bene, visto che dopo andavamo a fare shopping. Arrivammo nella struttura adibita a questo tipo di visite nel primo pomeriggio. Ci accolse una ragazza molto gentile, probabilmente straniera. Cercammo di informarci per capire in cosa consisteva la visita, ma la ragazza fu molto evasiva a riguardo. Ci disse che avrebbero chiamato la signora entro pochi minuti e che le avrebbero spiegato tutto.
Cosa che avvenne puntualmente, perché dopo neanche cinque minuti chiamarono il suo nome. Lei si alzò per raggiungere la stanza e mi fece segno di seguirla. Così entrammo, era molto attrezzata di strumentazioni mediche. Io ero già in agitazione vedendo tutti quegli aggeggi, ma anche mia moglie non la vedevo particolarmente tranquilla.
Il medico, un bel ragazzo intorno ai 30 anni, ci fece tutto un discorso sulla medicina preventiva, sugli studi del DNA, su certe nuove tecniche di prevenzione che stavano prendendo campo anche in ambito ospedaliero. In verità, non avevamo capito molto. Fece firmare un foglio di accettazione a mia moglie e lei, ignara di tutto, firmò senza farsi problemi. Per lei, del resto, la prevenzione era sempre stata importante.
“Bene Marta, faremo un check up completo, in modo da avere tutti gli elementi per poter determinare anche la possibilità di malattie future per poterle prevenire con uno stile di vita sano”. Con queste parole il medico ci presentò l’inizio del procedimento.
“Prego Marta, si tolga le scarpe e si metta sdraiata su quel lettino” le disse il dottore.
Mia moglie si alzò dalla sedia, si avvicinò al lettino, si slacciò i sandali blu che aveva ai piedi e li posò ordinatamente accanto al lettino. Poi, come aveva richiesto il medico, salì sul lettino e si mise sdraiata. Marta aveva un vestito azzurro, era una giornata piuttosto calda, per cui non aveva indossato calze. Il dottore si mise seduto accanto a lei, si fece porgere il braccio e cominciò misurandole la pressione.
“Bene Marta, pressione regolare.”
“Mi fa piacere” rispose serena mia moglie.
Poi il medico si alzò dalla sedia, guardò minuziosamente le sue mani. Noi ci guardammo senza capire, ma del resto sapeva evidentemente lui cosa doveva fare. Finito con le mani si spostò verso i piedi di mia moglie. Prese in mano il suo piede nudo e cominciò a toccarle le dita, una ad una. Ecco, un altro dei motivi per cui evitavo di andare alle visite con Marta, era proprio evitare di vedere mentre altri la toccavano. Mia moglie aveva dei piedi davvero belli e in quel momento provavo un po’ di gelosia a vedere come quel giovane dottore glieli toccava. Le muoveva le dita, le dava dei colpetti sotto la pianta. Lo fece con entrambi i piedi di mia moglie.
“Lo sapete che sotto la pianta del piede ci sono tutti i punti nervosi legati a tutti gli organi del corpo?”
“Si, lo avevo sentito dire” rispose mia moglie.
Il dottore in realtà lo disse volgendo lo sguardo verso di me, ma io non risposi, ero intento a notare che mentre pronunciava quelle parole stava accarezzando il piede di mia moglie. Ero geloso, ma allo stesso tempo vedere mia moglie toccata da un altro mi fece uno strano effetto. Quasi mi eccitava.
Bussarono alla porta ed entrarono altri due uomini con un camice bianco.
“E’ pronta?” chiese uno di loro
“Si, ho già fatto i controlli preliminari. Possiamo procedere con la visita.”
Poi si rivolse a noi: “Vedete, noi siamo una equipe medica, lavoriamo in squadra per questo genere di controlli”
“Ah, ho capito..” risposi ingenuamente, senza immaginare cosa sarebbe successo poco dopo.
Uno dei medici appena entrato fece cenno a mia moglie di alzarsi e la accompagnò verso una specie diversa di lettino, fatto a poltrona.
“Si tolga pure il vestito Marta” disse l’altro medico.
Mia moglie, seppure un po’ imbarazzata per doversi spogliare davanti a ben tre dottori, eseguì quanto richiesto. Uno di loro la aiutò tirandole già la lampo del vestito e Marta se lo fece cadere ai piedi. Sotto indossava solo il reggiseno e le mutandine e per raccogliere il vestito e posarlo su una sedia si dovette chinare, offrendo la visione del suo culo a quei dottori. Provai un brivido, per la prima volta vedevo mia moglie come un oggetto in mano a degli uomini.
Una volta rimasta solo con l’intimo, salì sulla poltrona. Uno dei dottori tirò fuori due staffe per i piedi e Marta li appoggiò sopra. Un altro aveva in mano una cartella e segnava non so cosa. Gli altri due si misero ai lati della poltrona, uno da una parte, uno dall’altra. Uno di loro mise una specie di tampone in bocca mia moglie, come per raccogliere della saliva da analizzare. L’altro le palpava la pancia nuda, chiedendole se sentiva qualche tipo di dolore.
“No, nessun dolore..” rispose ancora ingenuamente mia moglie.
Continuarono a toccare tutto il suo corpo, le braccia, le spalle, l’addome, perfino le cosce e le caviglie. E ogni volta le facevano la stessa domanda precedente. Io cominciavo a sentirmi a disagio, vedendo le mani di quei dottore violare tutto il corpo di mia moglie.
“Effettua regolarmente l’auto palpazione del seno Marta?” le chiese uno dei due
“Beh, qualche volta…” rispose lei un po’ imbarazzata, nel ricordarsi le raccomandazioni del ginecologo di farlo regolarmente.
“Adesso le facciamo vedere il modo giusto per farlo” le disse ancora uno dei due.
“Va bene..” rispose ancora Marta inconsapevole
“Si tolga il reggiseno signora…” le ordinarono
Mia moglie era sempre più imbarazzata, io sempre più geloso. Addirittura sarebbe rimasta col seno nudo davanti a loro?
Ma Marta non se lo fece ripetere la seconda volta, portò le mani dietro la schiena per sganciarselo e se lo fece scivolare addosso, facendo uscire le sue bellissime tette nude davanti a loro.
“Adesso si rilassi e sollevi entrambe le braccia”
Marta obbedì ancora una volta.
I due dottori presero in mano un seno per uno e cominciarono a palparglielo. Marta era visibilmente imbarazzata, ma si fece fare tutto quello che volevano.
“Ecco vede? Deve fare così per controllarsi da sola…” e continuarono per diversi secondi a palpare il suo seno senza alcun ritegno.
Io assistevo a quella scena, con mia moglie tastata da quei due uomini. Dottori sì, ma pur sempre due uomini. Non avevo mai visto mia moglie così, usata da altri. E mio malgrado sentii crescere l’eccitazione nelle mie mutande. Sì, sentivo che mi stava diventando duro nei pantaloni.
“Adesso provi da sola …” le dissero lasciando momentaneamente la presa dai suoi seni.
Marta si prese in mano le tette, cominciò a palparsele da sola davanti a loro e quella scena era davvero eccitante, nonostante morissi di gelosia. Sembrava la protagonista di un film porno. Si masturbava le tette talmente dolcemente che i suoi capezzoli diventarono duri come il marmo. Non volevo neanche pensarlo, ma sembrava quasi che si stesse eccitando nel farlo davanti a loro.
Uno di loro prese la punta del capezzolo di mia moglie tra le dita e cominciò a muoverlo in senso rotatorio e poi a tirarlo, dicendole: “Anche le punte dei capezzoli, vede? Deve fare sempre così…”
Sapevo benissimo che lei era molto sensibile sulle punte dei capezzoli e sono quasi certo che quella manipolazione fatta da quel giovane dottore alle sue punte, la stava eccitando.
Quando il dottore lasciò il suo capezzolo, fu lei a prendersi le punte ormai durissime tra le dita, iniziò a giocarci, a tirarsele.
“Faccio bene così?” chiese come se quel “gioco” le stesse cominciando a piacere.
Col senno di poi, credo che fu proprio quel gesto ad alimentare tutta la situazione seguente. Probabilmente pensarono che mia moglie si fosse particolarmente scaldata e ne approfittarono spudoratamente.
“Bene Marta, passiamo alla parte conclusiva della visita” disse il primo dottore sorridendole.
Il secondo dottore stavolta non le chiese nemmeno il permesso, infilò le dita nell’elastico delle mutandine di mia moglie e cominciò a tirargliele giù, facendole capire che avrebbe dovuto sfilarsele.
Forse Marta non ebbe la forza di reagire e fu costretta a sollevare il culo dalla poltrona per permettere a quel dottore di tirarle via le mutandine. Ero scioccato, mia moglie era completamente nuda davanti a me su quella poltrona, in balìa di quei medici. E io avevo il cazzo ormai duro nei pantaloni.
Il dottore che le aveva sfilato le mutandine le teneva in mano e le toccava, forse Marta le aveva bagnate….
L’altro dottore agì su un meccanismo della poltrona, in modo da farla muovere all’indietro. In questo modo, quella poltrona, divenne a tutti gli effetti una poltrona ginecologica. Poi spostò le staffe su cui aveva i piedi in modo da costringerla a spalancare le gambe. Ed io la vedevo davanti a me, oscenamente aperta davanti a tutti noi. Anche il dottore che scriveva sulla cartella, smise di scrivere e cominciò a guardare tra le cosce di mia moglie.