Spiando mia moglie - Capitolo 3 - DarkOct02

Spiando mia moglie – Capitolo 3

Uscii dal bagno dopo circa mezz’ora e quello successe dopo mi lasciò ancora una volta sconvolto!

Sentivo il televisore acceso in salotto. Con l’asciugamano legato in vita e a piedi ancora nudi mi avviai verso la stanza. Mi aspettavo di trovarli insieme. Invece Laura era sul divano da sola. Nuda. Ma sola.

“Dove è lui?” chiesi a mia moglie.

Laura si girò di scatto. Mi guardò stupita mentre mangiava dei popcorn da una busta.

“Lui chi amore???”

Avrei voluto tirami un pizzicotto per svegliarmi. Forse era stato solo un sogno. Un brutto sogno. Ma sapevo che non era così.

“Come lui chi??”

“Amore mi preoccupi! Vedi i fantasmi? Dai vieni accanto a me a vedere questo film che è molto bello!” poi si girò nuovamente verso lo schermo e ricominciò a sgranocchiare popcorn.

Rimasi allibito della sua risposta. Era forse impazzita? Stralunato mi avvinai al divano e mi lasciai praticamente cadere sopra.

“Sei stanco vero tesoro? Oggi è stata una giornata dura a lavoro?”

La guardai come si guarderebbe un gatto con tre occhi. A che gioco stava giocando adesso? Meno di un’ora fa stava cavalcando quel mostruoso cazzo davanti a me e adesso se ne stava  tranquilla a mangiarsi popcorn davanti alla televisione, come se nulla fosse successo.

“Vuoi che facciamo finta non sia successo nulla?” le chiesi qualche minuto dopo rompendo il silenzio.

“Amore ma che cavolo hai? Successo cosa? Io non ti capisco!”

Stavo cominciando a capire. Voleva veramente comportarsi come se nulla fosse successo? Probabilmente era stata solo la sua vendetta. Non lo avrebbe più rivisto. Non lo avremmo più rivisto. Certo non sarebbe stata facile da digerire. Quello che era successo, intendo. Perchè era successo. Non ero certo impazzito.

La guardai, aveva le gambe raccolte sul divano, era bellissima. Non la avevo mai vista così bella. Si girò e mi sorrise. Sembrava la Laura che conoscevo. Certo non quella a letto con quell’uomo.

“Sei bellissima” le dissi.

“Amore…” si buttò su di me e mi baciò dolcemente “Ti amo”

“Anche io…ti amo…” le risposi comunque confuso.

Mi aveva umiliato, si era fatta sbattere da quello. E adesso era tornata ad essere la moglie perfetta.

Si mise con la testa vicino alla mia e mi accarezzò il petto. Mi ricordai di quando, poco prima, lo faceva a lui. Sul suo petto muscoloso.

“Vuoi un massaggio rilassante amore?” mi chiese con una voce dolcissima che nemmeno ricordavo più.

“Te ne faccio uno speciale allora” mi disse ancora.

Si sdraiò sul divano, mise i suoi piedi sul mio petto e cominciò ad accarezzarmi con le sue splendide dita. Dal petto scendeva sulla pancia e poi risaliva.  Ogni tanto me li metteva davanti al viso perchè io glieli baciassi. Ed io lo facevo.

“Ma non hai caldo tu?” mi disse afferrando l’asciugamano che mi copriva le parti intime con le dita dei piedi e tirandolo leggermente.

“Ehm, si.. caldo è caldo…”

“E togli questo coso no?” disse tirandolo ancora con le dita.

La guardai. Mi sfilai l’asciugamano. Rimasi anche io completamente nudo. Laura mi sorrise, mi mise i piedi su una gamba e poi li fece scivolare tra le mie cosce. Con le dita di un piede mi cominciò ad accarezzare i testicoli mente con l’altro mi accarezzava il cazzo.

Si mordeva un labbro facendomi capire che aveva voglia. Ed io ero sempre più confuso. Mi guardai il cazzo in mezzo ai suoi piedi e mi ricordai della sua umiliazione, quando lo paragonava a quello enorme del suo amante. Deridendomi. Non riuscivo ad eccitarmi per quel pensiero. Lei con le dita mi tirava giù la pelle facendomi uscire la cappella. La mia piccola cappella. Cominciò a farmi una sega con i piedi. Normalmente si sarebbe indurito ma non quella sera. Non dopo aver visto mia moglie sfondata da un altro.

Ma lei non si scoraggiò. Probabilmente intuiva il mio imbarazzo. Cominciò ad accarezzarsi le tette, mordendosi ancora il labbro.

“Ho tanta voglia del tuo cazzo amore” mi disse sfacciatamente. Eppure non sembrava poco fa.

“Davvero?” le risposi sorpreso.

“Mmmmmm ti faccio vedere…”

Si buttò con la bocca sul mio membro e cominciò a passarci sopra la lingua. Laura era bravissima con la bocca. Lo era stata anche con lui. Me lo prese tutto in bocca e cominciò a succhiare. Mentre lo faceva spalancò le gambe per mettersi in mostra. Le sue labbra erano aperte. Mi chiedevo se erano aperte per me o se erano ancora aperte per la disumana penetrazione precedente.

Resta il fatto che mia moglie aveva una fica bellissima. Mentre mi pompava con pazienza con le dita si spalancò le grandi labbra. Me la faceva vedere dentro. Me la faceva desiderare. Poi si infilò due dita in fica e le tirò fuori tutte fradice. Si avvicinò alla mia bocca e mi infilò le dita dentro.

“Senti il mio sapore amore…”

La sborra di Laura era sempre stata dolcissima. Inebriante. Il mio cazzo riprese vita e cominciò a indurirsi. Lei ne fu entusiasta.

“Mmmmmmm ti diventa duro amore…” disse farfugliando con la bocca piena.

Si infilò di nuovo le dita in fica e di nuovo le ripulì nella mia bocca. Era caldissima. Porca.

“Voglio che mi sbatti qui sul divano amore” mi chiese dandomi dei colpi di lingua sulla punta del cazzo, che era diventato finalmente duro e raccogliendo le gocce che mi uscivano dal buco sulla cappella.

Non ce la facevo più, mi eccitava troppo. Lei lo sapeva fare troppo bene. Mi alzai dal divano, la presi per le caviglie e mi misi i suoi piedi sulle spalle.

“Ooooh amore che foga! Che voglia di sbattermi che hai!!!”

Presi in mano il mio cazzo e puntai la cappella al suo ingresso vaginale. Poi ebbi un attimo di esitazione. Come l’avrei trovata adesso? Lui le aveva infilato da poco il suo cazzo gigantesco, l’aveva allargata tutta. Lo avevo visto bene. Fin troppo bene. Avrebbe sentito il mio cazzo adesso? Non mi restava che provare.

Glielo infilai dentro, era tutta fradicia.

“Oh cazzo amore che uccello duro!!!”

Mi prendeva per il culo? Lo sentiva davvero?

Glielo spinsi tutto dentro e le entrò fino in fondo, fino alle palle. Come sempre, del resto. Ma mi tornò in mente quanta fatica aveva dovuto fare per accogliere il suo. Quanto urlava, quanto sentiva male con quel palo di carne. e quanto invece era per lei facile prendere il mio. Farlo sparire tutto nella sua vagina. Pensai che potevo farci poco. Quella era la mia misura. Adesso sapevo di essere comunque un mini dotato rispetto a molti uomini. Dovevo farmene una ragione. Punto.

Cominciai a scoparla. Con forza. Con rabbia. Avrei voluto farle male anche io ma ero fisicamente impossibilitato. Era troppo larga per me. Adesso me ne accorgevo. Però godevo lo stesso. E questo doveva bastarmi.

“Dai amore spingilo! Spingilo forte!!”

“Troia!” le urlai

“Si amore sono la tua troia lo sai! Dammi il cazzo, dammi il cazzo!!! Lo voglio tutto!! Fino ai coglioni amore!!” a me poteva permettersi di dirlo.

Si afferrò le tette e cominciò a giocarci. Aveva i capezzoli duri, come aveva con lui. Questo, almeno, mi dava soddisfazione. Sembrava godesse anche con me, in fondo.

“Aspetta amore!! Voglio farlo in un altro modo!”

Mi fece uscire dalla sua fica. Si alzò dal divano e raggiunse il tavolo a lato della stanza. Mise una gamba sul tavolo offrendomi di nuovo la visione della sua fica aperta che mi aspettava.

“Così amore, sbattimi in piedi! Da dietro! Vieni a sbattermelo dentro!”

Con le sue parole riusciva a controllare la mia voglia, A farla aumentare a suo piacimento. sapeva essere puttana, lo avevo appurato abbondantemente.

La raggiunsi, mi posizionai dietro di lei e glielo infilai di nuovo tutto in fica.

“Oh cazzo si!!!! Mi fai gocciolare amore!! Spingi forte ora che sborro!!!”

Le diedi dei colpi forti, di rabbia. Sentivo che ero pronto anche io.

“Si amore si!!! Sto venendo!!! Sto venendooooo!

“Aaaaaaaaaaah!” urlai come un animale schizzandole lo sperma in fica.

Poi uscii da lei, indietreggiai e mi lasciai cadere sul divano. Erano successe troppe cose. Troppe, per me. Ero esausto.

Laura mi raggiunse di nuovo sul divano. Si inginocchiò tra le mie gambe. Il mio cazzo sobbalzava ancora per l’orgasmo appena avuto. Lei lo prese delicatamente in mano e lo baciò. Poi con la lingua me lo ripulì tutto dai suoi umori.

“Ti amo amore, solo te, per sempre…”

Era tornata la mia Laura. Avrei avuto bisogno di tempo per superare tutto. Ma avevo ritrovato mia moglie.

I giorni passarono con una ritrovata serenità. Laura non aveva mai più neanche accennato a quello che era successo quella notte. E io non ero più entrato in quella chat per cornuti. L’unico dubbio che mi rimaneva, era che lei lo vedesse di nascosto. Questo proprio non lo avrei accettato. Anche se sarebbe stata dura, per me, lasciare mia moglie, se lo avessi scoperto. Comunque, se proprio doveva succedere, preferivo mille volte che lo facesse con me. Come quella sera. Meglio cornuto partecipe che cornuto ignaro e assente.

Un giorno, ricordo bene che era un sabato mattina, Laura mi disse che quella sera saremmo usciti. Non mi volle fornire ulteriori indicazioni. Mi disse solo che sarebbe stata una sorpresa. Temevo le sue sorprese.

Quella sera Laura cominciò a prepararsi, non avevamo ancora cenato. Si vestì in maniera decisamente sexy, con una gonna piuttosto corta e una camicetta bianca piuttosto scollata. Del resto a lei piaceva vestire provocante.

Salimmo in auto, guidava lei. Non intendeva dare risposta alle mie domande, a quale sarebbe stata la sorpresa.

“La vedrai amore!” fu l’unica risposta che ottenni.

Arrivammo ad un ristorante fuori città, in campagna. Aveva prenotato un tavolo, per due. Laura mi guardava in maniera strana, con uno sguardo molto simile a quando si faceva scopare dal bull. Era la prima volta che rivedevo quello sguardo dopo quella sera.

Arrivò il cameriere e prese le nostre ordinazioni. In realtà non avevo molta fame, stava vincendo la preoccupazione. Non era un locale molto affollato, ci saranno stati al massimo altri cinque tavoli oltre al nostro ed eravamo in una posizione abbastanza defilata rispetto agli altri. Presto capii il motivo per cui Laura aveva fatto quella scelta.

Stava mangiando un grissino in una maniera troppo sensuale quando i disse:

“Voglio che guardi sotto il tavolo…”

Rimasi sorpreso di quella richiesta. Mi chinai per guardare, non capivo, vidi le sue gambe nude uscire dalla minigonna, poi sollevai lo sguardo e mi trovai davanti le labbra della sua fica! Laura era senza mutandine!

Mi rialzai.

“Amore ma…”

“Sssssssh! Vuoi che lo sappiano tutti??? Stai zitto e guarda ancora!”

Mi chinai nuovamente, si era sollevata ancora di più la gonna, adesso la visione della sua fica era chiara. Poi vidi la sua mano scendere tra le sue cosce, con in mano un grissino. Cominciò a strofinarselo sulle grandi labbra per diversi secondi. Se lo passò anche sopra l’ingresso vaginale. Poi mi fece cenno, con un dito, di tornare su.

Feci come mi aveva detto e lei mi porse il grissino da mangiare.

“Lo hai mai provato al gusto di fica?” mi chiese sorridendo furba.

“Sinceramente no…” e presi in bocca i grissino.

Era tutto bagnato, pregno degli umori di Laura. Lo mangiai tutto, gustandomi quel sapore intimo. Lei mi guardava soddisfatta.

Arrivarono poi i primi piatti e cominciammo a mangiare. Quando ebbe finito mi disse che doveva andare in bagno. Tornò a sedersi dopo circa cinque minuti.

“Eccomi, ho fatto”

“Lo vedo” le dissi sorridendole. Ma il mio sorriso diventò sicuramente un’espressione ebete dopo qualche istante. Mi accorsi che, lo vedevo davvero! Laura non aveva più il reggiseno sotto la camicetta! E le sue tette erano piuttosto visibili! Da tutti per giunta!

“Che hai?” mi disse fingendosi stupita della mia espressione.

“Amore così… lo possono vedere tutti!”

“E ti dispiace? Ti dispiace che tua moglie piaccia? Che gli altri la possano ammirare?” fu la sua risposta sfrontata.

“Ehm ..  no amore…”

“Allora goditi la serata tesoro”

La conversazione fu interrotta dal cameriere che tornò con i secondi piatti. Nel poggiarli sul tavolo, notò certamente che Laura non portava più il reggiseno sotto la camicia. Lo vidi rimanere infatti qualche istante a fissare mia moglie. Che gli sorrideva, come compiaciuta di quell’attenzione. Dove voleva arrivare? Rividi in lei di nuovo la Laura di quella notte. Porca, sfrontata, evidentemente puttana.

Mangiò con gusto il cibo che aveva ordinato, io riuscii a mangiarne solo metà. Sforzandomi. Di capire. Era seduta davanti a me, bellissima, senza intimo addosso. Come una troia. Il cameriere tornò per togliere i piatti, gli feci cenno che poteva portare via anche il mio nonostante fosse mezzo pieno.

“Il signore non.. gradisce?” mi chiese il ragazzo sorridendo, come se si riferisse ad altro.

“Gradisco.. gradisco.. ma sono già pieno” gli risposi scocciato.

Mi sorrise ancora, diede un’altra occhiata al seno di mia moglie e se ne andò.

Si fece portare il conto, pagammo al tavolo e uscimmo. Mi guardavo intorno, sebbene ci fossero pochi clienti immaginavo che tutti guardassero le tette di Laura, ben visibili dalla camicetta. Tra l’altro i suoi capezzoli erano evidentemente duri. Segno che quel gioco le piaceva parecchio.

Salimmo in auto e ripartimmo per non so dove.

“Ti è piaciuta la sorpresa?” mi chiese Laura facendomi l’occhiolino.

“Beh, si, inaspettata sicuramente”

“Non sei contento di avere una moglie così calda?”

“Si, certo.. certo…”

“Devo fare pipì…”

“Ma non potevi farla al ristorante? Beh arriviamo a casa e la fai, non puoi trattenerla?”

“No, non ce la faccio a trattenerla, mi scappa troppo forte!”

Senza aggiungere altro entrò con l’auto in un parcheggio. Era un parcheggio abbastanza grande, illuminato solo dalla luna. E notai che c’erano altre macchine parcheggiate”

“Laura proprio qui ti dvi fermare? Non mi sembra un posto tranquillo, potrebbero esserci dei guardoni…”

“Ho un marito così fifone?”

“Ma no amore che c’entra lo dicevo per te…”

“A me scappa, se c’è qualcuno che vuol guardare che guardi pure!”

Poi fermò la macchina in mezzo al parcheggio e scese.

“Amore almeno mettiti in un posto più isolato”

Ma non mi ascoltava nemmeno. Vidi che si tirò su la minigonna, mi domandai il motivo visto che era senza mutande e poteva farla semplicemente accovacciandosi. Invece se la tirò su completamente, rimanendo praticamente nuda. Dall’auto potevo vedere benissimo il suo bellissimo culo, il problema è che potevano vederlo anche dalle altre auto se dentro ci fosse stato qualcuno.

La risposta al mio quesito non tardò ad arrivare. Non erano semplici macchina parcheggiate. Almeno, non tutte. Si accesero i fari di due auto quasi contemporaneamente e illuminarono Laura.

“Cazzo amore che fai? torna in macchina?”

“Mi scappa non rompere”

Sapevo che la stavano vedendo nuda, avevano acceso i fari apposta. Vidi mia moglie accovacciarsi, con le gambe spalancate davanti a quei fari che la rendevano protagonista del “palco”. Stava dando spettacolo ed era quello che voleva.

Dopo qualche secondo vidi un forte getto di pipì partire da in mezzo alle sue gambe. Si era appoggiata con le mani a terra e questo le permetteva di schizzare più lontano. E soprattutto permetteva a tutti gli interessati spettatori di vederla partire dalla fica di mia moglie. Era tornata la Laura puttana.

Non sapevo come comportarmi, ero di nuovo in balìa dei suoi capricci. Dopo un po’ il getto di urina si affievolì. Si era svuotata. Davanti a  tutti. Si alzò in piedi e senza tirarsi giù la gonna si affacciò al finestrino dalla sua parte, rimanendo con il culo nudo davanti ai loro fari.

“Amore hai mica dei fazzolettini per asciugarmi la fica?”

“Amore…no….”

“Provo a sentire quei signori allora…”

“Amore ma che cazzo….” ma Laura partì in direzione di quelle auto.

Guardando bene capii che erano due, parcheggiate l’una accanto all’altra. Era impazzita, eppure a tavola aveva bevuto solo un paio di bicchieri di vino bianco e un prosecco. Scesi dalla nostra auto e decisi di seguirla. Poteva finire davvero male.

Laura li raggiunse e si mise proprio in mezzo alle loro auto. Io ero ancora qualche metro indietro ma potevo sentire cosa diceva.

“Scusate signori, ho fatto la pipì e ho tutta la fica sporca di urina. Non avreste mica dei fazzoletti? Non so come ripulirla…”

Dalle due auto scesero due uomini. Uno di mezza età e l’altro più anziano. Avranno avranno avuto all’incirca quarantacinque e sessant’anni. Mi fermai davanti alle loro auto, nel frattempo avevano spento i fari.

Prese la parola quello più giovane:

“Non ho dei fazzolettini ma posso aiutarti io a ripulirla”

“Oh che gentile” rispose Laura “sono stata fortunata allora a incontrarvi!”

L’uomo si inginocchiò in mezzo alle sue gambe. Mia moglie sporse il bacino in avanti per agevolarlo nell’operazione di “pulizia”. Lui tirò fuori la lingua e cominciò a passargliela sule labbra. Proprio come se stesse cercando le goccioline di pipì rimaste sulla vagina. Poi vidi che con la lingua si insinuava dentro le grandi labbra di mia moglie.

“Oh come sei gentile” gli disse lei fingendosi ingenua “era rimasta sporca vero?”

“Si decisamente, avevi ancora tutto il piscio dentro” le rispose lui staccandosi un attimo dalla sua fica.

“Aspetta ti aiuto” disse ancora lei. E con le mani si spalancò le labbra vaginali offrendogliela tutta aperta.

Lui non aspettava altro. Infilò tutta la lingua dentro la fica di mia moglie e cominciò a ispezionarla internamente. Mi ero concentrato su loro due e non mi accorsi che quello più anziano si era tirato fuori il cazzo dai pantaloni. Non sembrava molto dotato, era decisamente più piccolo del mio e ancora piuttosto molle. Almeno stavolta non avevo a che fare con paragoni irreali.

Laura, intenta a farsi ripulire la fica da quell’uomo, si voltò verso l’altro e si accorse che aveva il membro in mano.

“Oooh! Devi forse fare pipì anche tu che hai tirato fuori il pisellino?” gli disse continuando a giocare.

“Eh si vedi ma non mi scappa…”

“Oh poverino, aspetta ti do una mano con un massaggino…”

Poi Laura prese in mano il cazzo dello sconosciuto e cominciò ad accarezzarglielo. Lui si sganciò i pantaloni e li lasciò cadere ai piedi. Lei gli tirò giù anche le mutande. Il membro dell’uomo, nelle abili mani della mia bellissima moglie, non faticò a indurirsi.

“Ops si è indurito!” disse ancora con l’enfasi dell’ingenua bambina porca.

L’altro uomo si alzò. Anche lui si tirò giù pantaloni e mutande e tirò fuori un cazzo tozzo, non era molto lungo ma decisamente largo. E già in tiro.

“Oooh dovete fare tutti pipì vedo!”

“Eh si, aiuta anche me tesoro”

Laura, impegnata con la mano sinistra a giocare con il cazzo del più anziano, con un gesto fulmineo afferrò il membro dell’altro con la mano rimasta libera. Rimase qualche secondo a tastarne la dimensione con le dita, poi fece un gemito di assenso.

Avevo davanti a me mia moglie con due cazzi in mano. Di due sconosciuti, per giunta. Ero di nuovo un cornuto umiliato. Nessuno dei tre considerava minimamente la mia presenza. Non era finito tutto quella sera. Laura mi stava facendo capire che queste erano le nuove condizioni per stare con lei. Ero di nuovo davanti alla scelta. Prendere o lasciare.

L’uomo più giovane cominciò a sbottonare la camicetta di mia moglie, mentre l’altro le palpava il culo.  Gliela sfilò e la tirò verso di me che riuscii a prenderla al volo. Il cornuto attaccapanni. Poi entrambi cercarono qualcosa nelle tasche dei pantaloni. Tirarono fuori i preservativi. Eccoci. Non si sarebbe dunque fermata alle seghe?

Laura vide i preservativi e continuò il suo gioco perverso.

“Oh poverini avete freddo ai pisellini? Datemi qua ci penso io a voi!”

Prese in mano i preservativi, aprì la confezione del primo e si mise di nuovo accovacciata. Il più anziano dei due mise il cazzo davanti al suo viso. Lei appoggiò il profilattico alla sua cappella e cominciò a srotolarlo sulla sua asta. Poi si girò verso l’altro. Che era già pronto davanti  a lei. Aprì  la seconda confezione ed eseguì le stesse operazioni precedenti. Con più fatica a srotolarlo per via della larghezza superiore dell’asta del secondo.

I due membri erano adesso inguainati nel lattice, pronti all’uso. Che non tardò ad arrivare.

“Venite qui vicino a me ragazzi che vi scaldo io..”

Laura impugnò entrambi i cazzi e se li portò vicino alla bocca. Poi prese in bocca la punta del membro del più anziano e cominciò a farsi scivolare l’asta dentro. Cominciò a spompinarlo lentamente, ma aspirando forte per farglielo gonfiare. Ottenne il risultato voluto perchè il cazzo si indurì alla svelta. Poi si voltò dall’altra parte E spalancò la bocca per fare entrare l’altra cappella molto più grossa. A fatica fece entrare anche la seconda asta nella bocca, mentre gli massaggiava i testicoli carichi.

A vederla così, Laura era una prostituta a tutti gli effetti. Con la differenza regalava piacere gratis. Quindi una vera puttana.

Passava con la bocca da un cazzo all’altro per tenerli entrambi duri. Quando succhiava quello grosso lui le spingeva la testa per soffocarla più possibile. E ci riusciva bene. Entrambi giocavano con le bellissime tette di mia moglie. Illuminate dalla luna.

“Il cornuto sta sempre a guardare?” domandò il più giovane a Laura. Che non rispose, impegnata come era a mangiargli l’uccellone.

Aveva ragione, però. Che cazzo facevo io tutte le volte? Guardavo. Questa volta non mi stavo nemmeno segando. Eppure sentivo di averlo duro. Prendere o lasciare. Decisi ancora di prendere.

Mi avvicinai a Laura, me lo tirai fuori e lei, mentre succhiava loro, mi sorrise. Poi si staccò dai loro cazzi e prese in bocca il mio succhiandomelo con foga.

Quindi si alzò in piedi e sfilò la gonna, rimanendo in mezzo a noi tre con addosso solo le scarpe, completamente nuda. A disposizione di tutti. Che ovviamente ne approfittarono. Cominciarono  a leccarle i capezzoli insieme. Quello più giovane le piantò con forza due dita in fica sparandole un ditale furioso, mentre il suo cazzone spingeva contro la sua coscia nuda. Se la voleva fottere, era chiaro. Laura gemeva per quella violenta inaspettata penetrazione. Il più anziano si era inginocchiato dentro di lei e tenendole le chiappe spalancate le stava probabilmente leccando il buco del culo.

Era una mignotta nelle loro mani. La stavano usando a loro piacimento. E lei si lasciava usare. Sapevo che entro pochi secondi qualcuno glielo avrebbe sbattuto dentro. Anticipai le loro mosse. Presi Laura per un braccio “strappandola” dalle loro attenzioni. All’inizio ci rimase male, temeva una mia improvvisa reazione di gelosia. Che non avrebbe accettato. Ma presto capì.

La sdraiai sul cofano dell’auto di uno dei due.

“Oooooh che porco sei!!!! Non vorrai sbattermi qui davanti a tutti!!!”

Era quello che voleva.

I due, capendo le mie intenzioni, la presero per le gambe e la tennero spalancata. Puntai la mia cappella e affondai nella sua fica con un colpo solo.

“Aaaaah maiale!!!!” urlò la mia troia.

Iniziai a fotterla con forza. Mentre gli altri due continuarono, comunque, ad approfittarsi di lei. Il più giovane glielo offrì ancora da succhiare e lei, senza pensarci due volte, se lo prese in bocca. Mentre l’altro le sfilò una scarpa e si mise a leccarle le dita dei piedi.

“Siete dei luridi bastardi!!! Maiali schifosi cosa mi fate???” urlava quando non aveva il cazzo in bocca.

“Stai zitta puttana e succhia!!!” le urlava quello col cazzo grosso.

Continuai a scoparla per un po’, poi vidi Laura stringere forte in mano quel cazzo largo. Mi guardava e guardava il suo cazzo. Poi mi guardava ancora, sorridendomi. Avevo capito.

Uscii dalla sua fica fradicia. Lei scese dal cofano, aveva una scarpa e un piede nudo. Si mise sdraiata con la pancia sul cofano. Con il culo in alto.

Mi spostai e l’altro capì che gli lasciavo la mia donna. Si spostò velocemente posizionandosi dietro di lei. Laura si voltò un attimo verso di lui:

“Non in culo” fu la sua unica raccomandazione.

L’uomo impugno la sua “lattina”, ora lo vedevo bene, era corto ma davvero largo. Le appoggiò la grossa punta al suo ingresso vaginale. L’altro, come me, li guarda a si segava. Sapeva, probabilmente, che il suo ruolo sarebbe stato quello,  visto che mia moglie preferiva ovviamente quello molto più dotato.

La cappella dell’uomo entrò dentro mia moglie e lei urlò.

“Cazzo come ce l’hai grosso!” gli disse umiliandomi come piaceva a lei.

“Non sei abituata eh?”

“Non tanto…AHIAAAAA!!” urlò ancora forte quando lui le conficcò in pancia anche l’asta.

“Ora tieniti forte.. si  parte signora!!”

Le mise le mani sul culo, sul culo perfetto di mia moglie, e cominciò a scoparsela. Senza scrupoli. Senza paura di farle male. Lei urlava e godeva. Mentre lui le teneva le chiappe spalancate, non poteva incularsela come sicuramente avrebbe voluto, ma almeno poteva gustarsi il buco del culo di Laura mentre se la sbatteva davanti a noi. Io mi masturbavo guardando mia moglie usata ancora una volta da un altro. Quello più anziano si mise accanto al suo viso e lei gli prese il cazzo in bocca. Era talmente eccitato dall’assistere a quella scena e dalla pompa che gli regalava mia moglie che dopo pochi secondi sborrò, urlando anche lui, nella bocca di Laura. Fortuna che aveva il preservativo, pensai.

Mia moglie prendeva dei colpi incredibili in fica. Talmente forti che con le punte ormai durissime dei capezzoli avrebbe potuto graffiare il cofano dell’auto. Poi l’uomo sfilò il cazzo dalla sua fica e si rivolse a me:

“Vieni cornuto, finiscila tu la tua puttana!”

Gli feci un cenno di assenso e forse perfino di ringraziamento per l’onore che mi aveva concesso. Infilai il cazzo di nuovo dentro Laura. Era fradicia, spalancata, larga. Troppo larga. Il mio membro scivolò dentro senza trovare alcun tipo di resistenza. Non potevo scoparla dopo che ci era appena passato un cazzo così largo. Finalmente qualche istante dopo sentii le pareti vaginali di mia moglie stringere di nuovo il mio uccello. Evidentemente Laura stava azionando i muscoli vaginali per permettermi di sentirla. E soprattutto per permettere a lei di sentire me.

L’altro andò a infilare il cazzo in bocca a mia moglie e si fece pompare. Io guardavo la sua bocca, le sue labbra, scorrere su quell’asta carnosa e dopo poco le sborrai in fica urlando. Lei si inginocchiò davanti all’altro uomo, gli sfilò il profilattico e cominciò a segarlo selvaggiamente, senza ovviamente prenderlo più in bocca. Era comunque uno sconosciuto. Dopo poco dal buco della cappella dell’uomo partirono una serie incredibile di schizzi. Ne contai almeno dieci! Che colpirono Laura dappertutto. Quando si rialzò aveva il corpo, i capelli, ricoperti del suo sperma. Mentre dalla fica gocciolava il mio.

Laura salutò frettolosamente con la mano i due uomini, come se adesso fossero tornati dei perfetti sconosciuti. Che di fatto, lo erano. Raccolse i suoi vestiti, si rimise la scarpa e si incamminò, ancora nuda, verso la nostra auto poco distante.

“Non è facile trovare una puttana come tua moglie, sei fortunato” mi disse l’uomo più giovane.

“Una gran troia” aggiunse l’altro “portala qui quando vuoi farla sbattere da qualcuno” mi suggerì infine.

“Già..” risposi freddamente e li salutai con la mano.

Raggiunsi Laura all’auto, lei si rivestì noncurante di essere tutta sporca di sborra. Salimmo in macchina e ripartimmo.

Durante il viaggio c’era la musica a farci compagnia e lei cantava serenamente. Mai un pentimento.

Arrivammo a casa, Laura andò subito a farsi la doccia. Io mi misi a letto. E senza rendermene conto mi addormentai.

 

 

 

 

 

 

 

 

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