La sorpresa - Prima parte - DarkOct02

La sorpresa – Prima parte

La mia volontà di essere e sentirmi cornuto non la avevo mai nascosta a me stesso. Sono sposato da 10 anni con una donna molto bella, molto più bella di me. Di questo ne ero certo. Considerando anche i 5 anni di fidanzamento sono già 15 anni che stiamo insieme. E tra noi c’è sempre stata una grandissima intimità.

Ci siamo conosciuti quando avevamo entrambi 25 anni e oggi che ne abbiamo 40 possiamo dire di aver passato davvero dei bellissimi anni insieme. Che hanno portato alla gioia più grande, che si chiama Sara. Una splendida figlia di 8 anni dai riccioli lunghi e biondissimi. Bella come sua madre, per fortuna.

Io sono un uomo di successo, un imprenditore che è stato capace di far crescere e poi rilevare una azienda molto importante nel settore farmaceutico. Avevo già una buona posizione lavorativa quando ho conosciuto Sabrina, mia moglie. Lei lavorava come cameriera in un ristorante quando ci siamo visti per la prima volta. Per me fu amore a prima vista.

Certo mi ci volle del tempo per convincerla ad uscire, ma ci riuscii. Sapevo di non essere un ragazzo così affascinante, soprattutto rispetto a lei. Ma sono sempre stato simpatico e conoscendoci abbiamo trovato molti punti di interesse in comune. Che alla fine l’hanno convinta a mettersi con me.

Avevo scoperto che aveva avuto dei ragazzi molto carini prima di me, ma lei diceva di aver trovato in me un ragazzo finalmente serio, con il quale poter costruire qualcosa di importante. Così era nato il fidanzamento e poi il matrimonio. E quindi la nascita della mia principessa bionda.

Dal punto di vista sessuale i rapporti con Sabrina erano sempre andati abbastanza bene. Sebbene lei avesse avuto molte più esperienze di me, ero sempre stato capace di farla stare bene a letto. Almeno così mi ha sempre detto. Ed io ci ho sempre creduto. Non avevo modo di pensare diversamente.

Col passare degli anni la nostra sintonia sessuale era andata sempre migliorando, arrivando a raggiungere una intimità sempre più forte.

Sabrina oggi è una splendida quarantenne, bionda, con una ottima quarta di seno, un sedere bello sodo  e con un fisico invidiabile per la sua età. Perfino per le ventenni.

Io non mi sono mantenuto altrettanto bene, la passione per la cucina ha fatto lievitare la mia pancia e la sedentarietà del lavoro non mi ha certo aiutato a smaltirla. Lei invece ama tenersi in forma, va in palestra e appena può a correre. Ama correre ascoltando buona musica.

La sedentarietà a cui sono sottoposto, poi, ha avuto anche qualche effetto negativo sulle mie prestazioni sessuali. Con qualche performance non proprio all’altezza, diciamo. Se aggiungiamo il fatto che non sono mai stato così tanto dotato, ecco il motivo per cui con Sabrina abbiamo deciso di prendere un “aiutino”. Un vibratore che avevo scelto personalmente e che le avevo regalato per un nostro anniversario. Lo avevo scelto appositamente non troppo grande, perchè avevo paura di subire altrimenti delle umiliazioni nel sentirla godere con quel giocattolo.

Inizialmente era perplessa sul suo utilizzo, ma col passare del tempo era lei che me lo chiedeva sempre più spesso. In questa maniera potevamo fantasticare, nella foga del rapporto, fino ad immaginare un altro uomo a letto con noi. Erano solo fantasie, ma mi resi conto che mi eccitavano sempre di più.

Io la provocavo apposta, mentre la scopavo le infilavo il cazzo di gomma in bocca e lei aveva imparato a succhiarlo davanti a me come una troia. Immaginando di spompinare un altro uomo mentre io la scopavo.

Era diventata sempre più disinibita in questo gioco, tanto che una volta fu lei a farmi la prima sorpresa.

Una sera, mentre eravamo a letto, invece di chiedermi di prendere il cazzo di gomma che conservavo personalmente nel mio armadio, fu lei ad alzarsi dal letto e ad andare verso il suo armadio. Tirò fuori una confezione di plastica e con mio grande stupore vidi che conteneva un altro cazzo di gomma, di una misura decisamente più grande della precedente. E per giunta, nero!

“Guarda amore, l’ho comprato oggi, che ne dici di cambiare un po’?”

Nella mia testa cominciarono a rincorrersi mille pensieri. Da una parte mi sentivo umiliato, perchè mia moglie stava desiderando, seppur finto, un cazzo molto più grande del mio. ma dall’altra parte provai un’eccitazione mai provata prima. Immaginare mia moglie alle prese con quella grossa mazza nera di gomma mi fece sussultare il cazzo nelle mutande.

Senza perdere tempo Sabrina aprì la confezione e quando tirò fuori quel coso di gomma mi sembrava ancora più grosso. Era notevolmente più lungo del mio e soprattutto era molto largo. Sembrava un cazzo vero perchè aveva perfino le venature sull’asta.

Sabrina tornò a sdraiarsi sul letto con quel cazzone in mano, indossava solo le mutandine. Si appoggiò quel grosso membro sulla pancia e rimase per qualche secondo a guardarlo.

“Mi sono sempre chiesta come fanno e cosa provano le donne con un affare del genere” mi confessò quasi spudoratamente.

Guardai Sabrina e la vidi davvero eccitata. Impugnava quel membro con forza, pur non riuscendo a chiudere la mano su quell’asta da quanto era larga. Mi avvicinai a lei, le accarezzai le cosce e le toccai le mutandine. Erano completamente fradice.  Mia moglie stava impazzendo per quel cazzo nero.

Poi si girò verso di me e comincio a baciarmi con foga. Una foga che non avevo mai visto in lei. Mi mise una mano sui boxer cercando il mio cazzo ed io mi sentii ancora una volta umiliato per il fatto chew nonostante mentalmente fossi eccitato da pazzi, il mio cazzo era ancora poco più che moscio. Forse il confronto con quell’enorme membro mi aveva inibito.

Sabrina, che non era una stupida, abbandonò momentaneamente l’interesse per il cazzo nero, mi sfilò i boxer e cominciò a passarmi la lingua su tutto il cazzo. Poi me lo prese in mano e se lo mise in bocca cominciando a succhiarlo con passione. Cercai di rilassarmi e per fortuna il mio cazzo si indurì. Mentre mi succhiava la cappella passandomi la lingua tutta intorno al buchino, cominciai a giocare con le sue grandi tette e scoprii che le punte dei capezzoli erano dure come il marmo.

Approfittati del mio momento di erezione per sfilarle le mutandine, aveva le labbra della fica tutte aperte ed erano tutte bagnate. Mi misi tra le sue cosce e cominciai a leccarle il clitoride. Stava gocciolando come una porca ed io bevevo tutto.

Poi mi implorò di scoparla, mi disse che voleva subito il mio cazzo dentro la fica. Così appoggiai la mia cappella alle sue labbra spalancate e le entrai dentro. Cominciai a scoparla e lei godeva. Mentre la sbattevo la sua mano cominciò a cercare qualcosa sul letto vicino a lei e quando trovò il cazzone di gomma lo afferrò e lo avvicinò alla sua bocca. Cominciò a passare la lingua su quella enorme cappella nera e quando vidi che Sabrina fece sparire quella cappella nella sua bocca dovetti fermarmi per non sborrarle in fica. Quando uscii per non schizzarla subito mi disse che voleva succhiarmelo.

Mi avvicinai a lei e capii il suo intento. Voleva succhiarli entrambi. Quando il mio cazzo fu vicino al suo viso mi resi conto di quanto era inglorioso per me il paragone con l’altro.

Sabrina me lo prese in bocca e cominciò a pomparmelo facendolo sparire tutto nella sua bocca mentre io le scopavo la fica con due dita, poi si staccò dal mio e si mise in bocca quello nero. Rispetto a quando doveva prendere il mio doveva spalancare molto di più la bocca perchè l’altro di diametro era almeno il doppio. E pure sforzandosi riusciva a prendere in bocca poco più della cappella.

Vedere mia moglie con la bocca riempita da quell’enorme fallo nero e sentire come si bagnava facendolo,  mi fece capire in maniera inequivocabile che a Sabrina quella dimensione piaceva da pazzi. E che forse la mia misura non fosse più soddisfacente per lei. A questo punto volevo capire e quindi, approfittando della sua eccitazione, decisi di provocarla.

“Amore sei bellissima quando succhi quel cazzone, ti piace tanto vero?”

“Oh si mi fa impazzire!” mi rispose poco prima di infilarselo di nuovo in bocca per pomparlo

“Ti piacerebbe che fosse vero?”

“Oh siiii” mi rispose sempre più eccitata

“Cosa gli faresti?”

“Glielo succhierei tutto mentre tu mi scopi e poi.. proverei anche lui”

Finalmente si era confessata. La voglia di provare il cazzo di un altro e soprattutto uno più grosso del mio era forte in lei. Volevo capire, a questo punto, dove sarebbe arrivata.

“Vuoi che te lo infilo in fica amore?”

“Oh Dio si lo voglio provare!”

La domanda che gli feci era riferita al mio cazzo, ma lei senza alcun indugio mi passò il cazzo che teneva gelosamente in mano. Voleva provare quello. Per la prima volta mi sentii davvero cornuto, seppur ancora virtualmente. Presi in mano quel grosso cazzo di gomma e nel rendermi conto della dimensione capii quanto era maschio rispetto a me. Mi guardai tra le gambe e mi accorsi che in confronto il mio sembrava quello di un bambino. Mi sentivo umiliato ma fortemente eccitato allo stesso tempo. E consapevole che Sabrina aveva bisogno di altro. Io non le bastavo più sessualmente.

Appoggia la grossa cappella nera alle sue labbra spalancate e cominciai a strusciarla sul suo clitoride gonfio di voglia. Sabrina stava completamente spalancata, come a volersi offrire totalmente a quel “nuovo uomo” che la stava per possedere. Cominciai a vivere la situazione in terza persona, come se ci fosse davvero un uomo di colore steso tra le sue gambe col suo possente cazzo pronto a invadere mia moglie. E mi vedevo da un lato del letto a guardarli, segandomi assistendo alla scena di mia moglie sotto un altro uomo.

Cominciai a spingere delicatamente la cappella del cazzo di gomma contro le labbra di Sabrina che nel frattempo aveva cominciato a masturbarsi il clitoride da sola. In quel momento non facevo più parte di quel rapporto sessuale. Erano solo lei e “lui”.

Per un attimo feci fatica a credere che mia moglie avrebbe potuto accogliere quel grosso cazzo dentro di lei, ma non feci in tempo a portare a termine questa considerazione che la cappella le entrò nel foro vaginale e Sabrina fece un urlo che pensai essere di dolore. Non appena la cappella fu dentro di lei, aumentò la velocità con cui si masturbava il clito e mi pregò di continuare a spingerglielo dentro.

Capii allora che quell’urlo non era stato di dolore ma di enorme godimento. Con me non aveva mai urlato così. Lentamente cominciai a spingere il cazzo di gomma nella sua fica, tenendolo per le grosse palle anch’esse ben fatte.

Dalla mia posizione potevo vedere benissimo la sua fica sforzarsi per accoglierlo, ogni millimetro che le infilavo lei aumentava i gemiti. Vedevo la sua fica dilatarsi in maniera pazzesca e stringere quel cazzo nodoso. Dentro era un lago di sborra che colava su quella verga nera. Ero anche io eccitatissimo, cominciai a segarmi con l’altra mano guardando quel cazzo entrare in lei così possentemente.

Sabrina continuava a sgillettarsi il clito e a gemere, mentre con l’altra mano si masturbava un capezzolo che era diventato duro come il marmo. Se lo passava tra le dita e se lo allungava da sola. Non avevo mai visto mia moglie eccitata in quel modo con me.

Continuai a spingere il cazzo nella fica e con mio enorme stupore vedevo come riusciva a prenderlo senza grossi problemi. In effetti sapevo che la fica era elastica e quindi in grado di accogliere anche misure del genere. Per un attimo mi domandai se dopo aver preso quel grosso cazzo avrebbe ancora sentito il mio.

Lentamente ero riuscito a infilare già metà di quel cazzo di gomma nella vagina di Sabrina, era come un tubo piantato dentro di lei.

“Ora muovilo, scopami amore!”

Ubbidendo alla sua richiesta cominciai a muovere il cazzo su e giù dentro la fica di Sabrina, scopandola senza ritegno. Sabrina cominciò a urlare, aveva orgasmi continui. La sua fica era completamente dilatata da quel palo di gomma, solo grazie alla notevole lubrificazione era possibile far scorrere quel coso.

Ogni volta che facevo leggermente uscire l’asta la vedevo completamente ricoperta di umori vaginali di mia moglie, stava sborrando continuamente su un altro. Poco importava, ormai, che fosse solo di gomma. Nella sua testa ero certo che stesso sborrando sul cazzo di un uomo vero.

“Dai amore sbattimelo sbattimelo sto godendo come una troia!”

Quella sua ulteriore spudorata richiesta mi fece infoiare e cominciai a muoverle il cazzo dentro la fica sempre più velocemente.

“Ti piace così grosso vero?”

“Oh si mi piace mi piace!”

“Stai immaginando che ci sia davvero un uomo a scoparti vero?”

“Oh si amore si!!”

“Quanto vorresti che in questo momento ci fosse davvero un uomo di colore a fotterti davanti a me?”

“Tanto amore lo vorrei tanto! Sborro sborro aborro ancoraaaaa!”

Le sue parole erano ineluttabili, sapevo che erano dettate dall’eccitazione ma ero anche consapevole che Sabrina un altro cazzo lo avrebbe provato veramente. O forse lo aveva addirittura già fatto.

“Ti piacerebbe se ti guardassi mentre un uomo con un cazzo così grande ti scopa?”

“Si si si mi piacerebbe!! Mi farebbe impazzire!! Dai continua scopami scopami!!”

Questa sua confessione mi fece eccitare come non avrei mai creduto e dal mio cazzo partirono gli schizzi di sperma che arrivarono fino al suo seno.

Sabrina si accorse così che ero venuto e dal momento che anche lei era venuta ripetutamente non so quante volte, mi chiese di sfilarle quel cazzo. Lo feci lentamente e quando fu tutto fuori vidi il buco della fica di Sabrina completamente slabbrato, che ancora gocciolava sborra sul lenzuolo. Il cazzo di gomma era completamente bianco, coperto dei suoi umori. Non aveva mai ridotto così il mio cazzo.

Sabrina adesso era esausta e anche io, mi buttai sul letto accanto a lei.

“Ti amo” mi disse baciandomi.

“Anche io” le risposi baciandola a mia volta.

Poi spense la luce.

“Lo faresti davvero Sabry?”

“Che cosa amore?” rispose fingendosi ingenua

“Ti faresti scopare da un altro uomo davanti a me?”

Ci fu un attimo di silenzio che bastò per farmi capire la verità.

“Perchè tu vorresti questo?” mi rispose

Questa volta il silenzio fu la mia arma per cercare la giusta risposta. E decisi di buttarmi.

“Se lo vuoi anche tu si”

Ci fu ancora silenzio.

“Buonanotte amore” mi disse senza aggiungere altro.

“Buonanotte” le risposi conoscendo adesso la risposta.

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