Il venditore a domicilio - DarkOct02

Il venditore a domicilio

Fare il venditore può essere un mestiere a volte molto stressante, altre volte davvero eccitante. Qualcuno finisce per farlo perché non trova altro da fare, io invece lo avevo scelto.

E’ una passione che avevo sempre avuto e decisi di diventare un professionista. Ho girato diverse aziende prima di trovare quella che ho ritenuto “giusta per me”.

Il settore dei depuratori d’acqua ha avuto una grande crescita negli ultimi anni, le persone sono stufe di comprare l’acqua in bottiglia al supermercato. Molto più comodo avere acqua depurata a casa propria.

Si guadagna bene e qualche volta capitano anche appuntamenti diciamo così “molto interessanti”.

Come, ad esempio, quello che mi è capitato la scorsa settimana. Il call center mi dette l’orario e l’indirizzo dell’appuntamento di quel giorno. Era un casolare abbastanza sperduto in mezzo alla campagna. Non mi stupì che avessero preso l’appuntamento, non doveva essere molto comodo per loro rifornirsi di acqua da bere.

Parcheggiai la macchina davanti casa, mi guardai attorno. Era davvero un posto grazioso. Presi la borsa e il dimostrativo dalla macchina e mi avviai verso la porta d’ingresso. Nonostante il casolare fosse piuttosto grande non si udivano rumori. Suonai il campanello e inizialmente nessuno venne ad aprire.

Pensai ad un appuntamento “fasullo” o a un ripensamento, a volte capitano. Aspettai diversi minuti ma nessuno venne ad aprirmi. Feci per ritornare all’auto abbastanza seccato per tutto il tempo perso quando sentii una vocina rivolgersi a me da lontano.

“Hey, aspetti!”

Mi voltai e in lontananza, da una specie di stalla, vidi arrivare una donna. Man mano che si avvicinava notai che era anche una bella donna, sebbene vestita da contadina e apparentemente trasandata, probabilmente per il lavoro svolto.

“Salve, sono qui per l’appuntamento…”

“Sì, mi scusi, non mi ero accorta dell’orario. Stavo dando da mangiare alle bestie”

“Capisco, preferisce forse rimandare l’appuntamento?”

“No, no la prego. Le chiedo solo una cortesia. Mi dia qualche minuto per rassettarmi e sono subito da lei”

Ovviamente dovetti acconsentire, entrammo in casa e notai che era molto ordinata e dall’aspetto “caldo”.

“Suo marito non è in casa?” le chiesi dal momento che era preferibile fosse la coppia al completo a vedere la dimostrazione.

“No, mi perdoni, mio marito è ancora a Milano per lavoro, ma non si preoccupi sono io che gestisco tutte le cose di casa. Ho piena autonomia decisionale”

Era davvero una donna carina, avrà avuto intorno ai 35 anni, capelli riccioli, un seno abbondante.

“Le chiedo solo 10 minuti e sono tutta per lei”.

Uhm, pensai giocando con la sua affermazione, le premesse sono buone.

“Si accomodi sul divano mi faccio una doccia e sono subito da lei”

La signora entrò in bagno e chiuse la porta. Dopo un paio di minuti sentii scorrere l’acqua della doccia, in quel silenzio si sentiva fin troppo bene. La cosa mi eccitò, immaginando che solo una porta stava dividendo il suo corpo tutto nudo da me.

Mi avvicinai alla porta del bagno e provai a spiare dal buco della serratura. Ovviamente c’era una tenda a coprire la visuale, ma le sue forme apparivano molto interessanti. Quando la tenda si aprì ebbi un sussulto nelle mutande. Aveva davvero un bellissimo corpo anche se leggermente “in carne”. Le tette, saranno state una quarta, anche se leggermente cadenti avevano dei capezzoli belli larghi. E fra le cosce notai subito un folto pelo nero. Come non si usa praticamente più tenere.

Mi allontanai per paura di essere scoperto e tornai sul divano.

Dopo qualche secondo la signora uscì dal bagno in accappatoio.

Pensai che dovesse andare a vestirsi e invece venne in cucina così come era.

“Le chiedo davvero scusa se l’ho fatta aspettare, proprio non mi ero resa conto dell’orario. Non voglio farle perdere tempo inutilmente per cui possiamo già cominciare”

Ci mettemmo seduti al tavolo e cominciai a spiegare le caratteristiche del depuratore. Poi mi alzai e mi avviai verso il lavandino per montare il dimostrativo al rubinetto.

Continuavo a parlare spiegandole i vantaggi del prodotto e ogni tanto davo una sbirciatina alle gambe che rimanevano scoperte e ai suoi deliziosi piedini con le dita che uscivano dalle infradito fucsia.

Lei sembrava molto attenta e interessata, la vendita poteva davvero andare a buon fine, pensai.

Mi chiese dove sarebbe stato montato l’apparecchio e io la invitai ad alzarsi per venire a vedere il vano sottolavello, in modo da spiegarle come sarebbe avvenuto il montaggio.

La signora inizialmente si chinò con il busto per guardare nel vano sotto il lavello e di nuovo ebbi un sussulto tra le gambe. In quella posizione le potevo vedere le tette nude ciondolare dentro l’accappatoio, con i capezzoloni che strusciavano sul tessuto.

Le sarei saltato addosso ma era troppo rischioso, forse era solo una donna ingenua e lo faceva senza malizia. Poi, per vedere meglio, si mise accovacciata. E allora fu da infarto. Aveva le gambe aperte e in quella posizione l’accappatoio non poteva coprire nulla. Vidi il bosco di pelo tra le sue cosce da cui spuntavano due labbra grandi e sporgenti. Due incredibili “ali di farfalla”.

Rimasi impietrito per qualche secondo a fissarla in mezzo alle cosce mentre lei continuava a chiedermi ulteriori informazioni sull’installazione senza minimamente preoccuparsi di coprire le sue grazie.

A questo punto dovevo buttarmi, ma con stile.

“Vede, signora, tra i benefici dell’acqua depurata c’è anche quello della pulizia intima!”

“Cioè? Cosa intende?” mi chiese curiosa.

“Beh, saprà benissimo che soprattutto nelle donne il lavaggio intimo è molto delicato. Molte usano saponi delicati ma poche considerano i benefici di un lavaggio con questo tipo di acqua, che previene infiammazioni e mantiene una perfetta flora batterica”

“Dice davvero?”

“Certo, se vuole posso dimostrarglielo!”

“E come?” mi chiese ancora ingenuamente.

“Si metta seduta le faccio vedere!”

La signora si sedette sul pavimento, chiudendo però le gambe per non essere evidentemente troppo spudorata. Misi dell’acqua depurata in una bacinella e presi una spugnetta. Poi mi chinai davanti a lei.

“Ecco, adesso le insegno come fare” le dissi poggiandole una mano sul ginocchio e forzandola con delicatezza ad aprire le gambe.

La donna, senza alcun pudore, si fece tranquillamente spalancare le cosce guardandomi più con aria curiosa che provocante. Come se davvero non vedesse nulla di male in quello che le stavo per fare.

Bagnai la spugnetta nella mia “acqua benedetta”  e mi avvicinai al suo bosco nero. La appoggiai sul suo “Monte di Venere” e poi scesi lungo le labbra sporgenti. Ebbe un sussulto, perché l’acqua era fredda.

“Da fastidio o o trova piacevole?”

“Beh in effetti è una sensazione piacevole”

Le passai per alcuni secondi la spugnetta sopra tutto il taglio vaginale e sul pelo che diventò tutto bagnato lasciandomi scorgere ancora meglio la sua fica carnosa.

“L’importante è che la pulizia sia anche interna!” le dissi ancora

“Ah si? Si può fare dice?”

“Certo guardi!” mi bagnai le dita nella bacinella e cominciai ad accarezzarle le grandi labbra. Al tatto apparivano ancora più carnose. Mi feci spazio tra le sue labbra e trovai ben presto l’ingresso vaginale. Delicatamente la cominciai a penetrare, le mie dita entrarono nella sua fica senza trovare grandi resistenze.

Lei mi guardava stupita ma tranquilla e per niente maliziosa, nonostante avessi due dita ben piantate nella sua grossa vagina. Sentivo il cazzo scoppiarmi nei pantaloni, non ce la facevo più a tenerlo a bada.

Lei era fradicia di umori trasparenti e appiccicosi ma non si comportava assolutamente da donna eccitata, almeno non nell’espressione e nei modi di fare. Come se le stessi facendo la cosa più naturale al mondo.

“Sente già dei benefici?”

“Mi sembra di si, un senso di freschezza” rispose candidamente.

“Ed è ancora meglio con la pulizia interna con questa acqua!”

“Interna? Cioè?”

O era una ninfomane furba o era veramente stupida. Comunque sia ne avrei approfittato.

“Posso farle vedere come fare, questo può farlo poi anche con suo marito, ma ho bisogno di farla stendere!”

“Ah capito, si può fare sul letto?”

“Assolutamente sì!” le dissi non aspettando altro.

Aiutai la signora ad alzarsi e mi condusse nella camera da letto. le feci togliere l’accappatoio e finalmente mi godetti le sue nudità.

“Come mi devo mettere per imparare a fare questa cosa?”

“Si metta sdraiata e tenga le cosce ben spalancate!”

La signora si sdraiò e senza alcun problema spalancò le cosce davanti a me. Una visione celestiale la sua cavità vaginale circondata da quelle labbra incredibilmente sviluppate.

“Le faccio vedere come fare così può insegnarlo a suo marito”

Lei annuì convinta.

In tutta fretta mi sfilai le scarpe, i pantaloni e le mutande. Il mio cazzo uscì fuori già estremamente duro e grosso. Lei non fece alcun commento a quello che stavo facendo.

Salii sul letto davanti a lei e presi la bacinella con la mia “acqua dei miracoli”.

“Ecco vede, deve dire a suo marito di intingere bene la cappella dentro l’acqua per qualche secondo come sto facendo io” lei mi guardava curiosa mentre la mia enorme punta entrava e usciva dall’acqua.

“E poi?”

Non aspettavo altro che questa domanda. Impugnai il mio enorme cazzo e avvicinai la cappella fradicia alle sue enormi labbra.

“Poi inizia così, facendosi strusciare la sua punta sulle grandi labbra”

“Spero di ricordarmi tutti i passaggi” disse con la solita ingenuità.

Sentire il contatto delle sue labbrone con la mia cappella e vedere le sue tettone con i capezzoli gonfi e turgidi mi fece perdere letteralmente la testa. Cominciai a spingere la mia punta dentro la signora e il suo ingresso vaginale cedette lasciandosi penetrare.

“Ahia piano! Mi fa male! Meno male che mio marito non ce l’ha così grosso!”

Le sue parole invece che calmarmi mi infoiarono ancora di più. Presi la signora per le caviglie sollevandole i piedi in aria e cominciai a penetrarla a fondo.

“E’ importante che la pulizia arrivi fino in fondo alla vagina signora!” le dissi sbattendole più volte la cappella contro l’utero.

“Ahia ahia piano così mi sfonda tutta!”

“Stia tranquilla, vedrà che tra poco si abitua!” le dissi continuandola a pompare con forza.

Mi guardava tenendo i denti stretti per lo sforzo nell’accogliere il mio grosso palo di carne e con le mai stringeva forte il lenzuolo.

Guardavo la mia asta entrare ed uscire da quel buco in mezzo al bosco e notai che me la aveva completamente ricoperta di umori bianchi. La troia stava sborrando, altro che dolore.

Le appoggiai le mani contro le piante dei piedi e le detti gli ultimi colpi profondi dentro la fica. Poi sfilai il cazzo e la inondai di sperma fino alle tette.

“Ecco, adesso grazie a questa acqua è ben pulita anche dentro!” le dissi.

“Bene a sapersi, ho imparato una cosa nuova” poi si alzò dal letto con la massima naturalezza e con un asciugamano cominciò a ripulirsi dallo sperma di cui era ricoperta.

“Dunque ha deciso di comprare il depuratore?” le chiesi mentre mi stavo rimettendo le mutande.

“Solo una domanda: si può usare anche per la pulizia interna del sedere questa acqua?”

Mi voltai e la vidi chinata intenta a ad asciugarsi gli schizzi sulle gambe, offrendomi la visione del suo culone nudo. Aveva le chiappe spalancate e potevo vedere benissimo il suo buco del culo coperto anch’esso dal pelo nero.

Mi guardai tra le gambe e vidi il mio cazzo tornare ad alzarsi. Lanciai le mutande sulla sedia. Il contratto poteva aspettare ancora un po’.

 

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