Quando vidi il numero di Giulia apparire sul mio telefonino non rimasi affatto stupito. Avevo visto i suoi occhi illuminarsi quando parlai di cifre quella sera.
“Ciao Marco”
“Ciao Giulia”
“Voglio provare, ho una paura della Madonna, ma devo provare. Non ho alternative”
“Domani alle 17 in punto, via dei Tigli 48”
“Ok, devo vestirmi normalmente vero?”
“Assolutamente si”
“Mi raccomando Marco, Paolo non dovrà mai sapere nulla di tutto questo”
“Stai tranquilla, anche noi abbiamo un codice morale.”
“A domani allora”
“A domani, ciao Giulia”
Alle 17,10 suonarono alla porta di via dei Tigli. Non potevo sapere, ma lo potevo immaginare, in quei 10 minuti di ritardo quanto doveva essere stato duro suonare quel campanello.
Giulia apparì sulla porta giustamente spaesata, forse non sapeva bene neanche lei a cosa andava incontro.
La salutai baciandola sulle guance come si fa con una “quasi” parente e guardandola negli occhi le domandai: “Sei convinta Giulia?”
“No, ma voglio farlo lo stesso”
Abbozzai un sorriso per cercare di tranquillizzarla, pur sapendo che non sarebbe servito a molto.
Giulia si era vestita molto sportiva come era suo solito. Una maglietta a strisce orizzontali bianche e blu a maniche lunghe, jeans e scarpe da ginnastica.
La presi per mano e mi accorsi di quanto la aveva sudata, la accompagnai nello studio e la feci accomodare alla scrivania. Giulia si guardò intorno, ma niente di quello che vedeva faceva parte della scenografia che la avrebbe accolta di lì a poco.
Presi il modulo di adesione e glielo porsi, invitandola a leggere tutto attentamente.
“Ricordati che questo è solo un provino, la decisione finale spetta al produttore, sebbene farò di tutto per darti una mano, ok?”
“Si, ok, su questo eri stato chiaro”
Giulia sembrava non avere neanche la voglia di leggere tutte le clausole del contratto, mi guardò e mi disse “senti Marco, io mi fido di te, dove devo firmare?”
“Accanto alle cinque x”
Giulia prese la penna e firmò frettolosamente porgendomi il modulo firmato.
“E adesso?” mi chiese nervosamente
“Adesso, se vogliamo fare questa cosa, bisogna che in un modo o nell’altro trovi il modo di tranquillizzarti altrimenti la vedo dura” le dissi cercando un suo sorriso.
Abbozzò un sorriso e mi rispose “Si, lo so, hai ragione, non sto aiutando neanche te in questo modo. Tu sei imbarazzato?”
“Dovrei dirti di si, ma questo per me è un lavoro, se voglio farlo bene non posso permettermi di esserlo”
Giulia fece un grande sospiro cercando il coraggio.
“Ascolta, dobbiamo assolutamente mettere da parte il nostro rapporto, se pensiamo che siamo cognati non andremo da nessuna parte con questo provino. Siamo solo Marco e Giulia”
“Si, hai ragione. Comportati per favore come faresti con qualsiasi altra candidata, sarà più facile anche per me superare l’imbarazzo così”
“D’accordo” le risposi annuendo.
“Come ti ho anticipato telefonicamente l’altro giorno, si tratta di un film genere medical pissing, non sarai penetrata da uomini ma la scena prevederà una visita ginecologica completa con masturbazione e scena pissing finale. Ovviamente sarà un uomo a visitarti e a toccarti intimamente. Il compenso per la scena, se sarai scelta anche dal produttore, è di € 1.500 nette, come ti avevo già anticipato”
“Ok me lo avevi detto, posso sapere se la visita riguarderà anche il mio ano?”
“Si Giulia, penetrazione anale con termometro e con dito. Sei vergine analmente?”
“No” fu la sua risposta mentre arrossiva.
“Perfetto”
“Ti sei preparata come ti ho detto?”
“Ho bevuto mezzo litro di acqua”
“Ottimo, non ti ho fatta bere di più altrimenti rischi di non tenerla fino alla fine della scena. La scena nel film durerà circa 20 minuti, oggi faremo alcuni spezzoni e ci fermeremo per le indicazioni che dovrò darti ok?”
“Va bene”
Presi ancora Giulia per mano e la condussi sul set. A volte avevo con me il fotografo e un cameraman per le riprese, ma quel giorno per tenere Giulia più tranquilla possibile decisi che sarei stato da solo con lei. Il set era ovviamente una stanza attrezzata da studio ginecologico, con scrivania, lettino e poltrona ginecologica.
Giulia cominciò a guardarsi intorno e a scrutare con apprensione tutta l’attrezzatura.
“Ci sarà qualcosa di doloroso?” mi chiese preoccupata
“Assolutamente no, sarà come una normale visita ginecologica”
“Già, ma io non ho ancora mai fatto una visita ginecologica”
“Dici sul serio? A 24 anni non hai ancora fatto un controllo ginecologico?”
“Davvero…”
“Beh allora sarà la tua prima visita” le dissi sorridendole
“Eh già” mi rispose rispondendo anche al mio sorriso.
In qualche modo stava cercando di tranquillizzarsi.
“La prima parte della scena avverrà qui alla scrivania, ti siederai normalmente e risponderai alle domande di prassi del medico. Ti chiederà se hai regolari mestruazioni e risponderai di SI, se hai bruciore quando fai la pipì e gli risponderai A VOLTE SI, questo sarà il motivo per cui alla fine della visita ti farà fare la pipì, ok?”
“Ok”
“Se hai domande fammele pure adesso ok?”
“OK”
“Ti chiederà ancora se hai un ragazzo e risponderai di SI, se hai rapporti sessuali regolari e risponderai di SI, se senti dolore durante la penetrazione e risponderai SI A VOLTE SENTO DELLE FITTE ALLE OVAIE, OK?”
“Fitta alle ovaie, ok”
“Ti chiederà infine se col tuo ragazzo fai sesso anale e gli risponderai ANCORA NO, LUI VORREBBE FARLO MA IO HO PAURA, ok?”
“Tutto chiaro”
“A questo punto il medico ti inviterà ad alzarti e a cominciare a spogliarti. Tu sarai vestita probabilmente come sei adesso, più o meno, con i jeans, una maglietta, le scarpe da ginnastica, i calzini corti bianchi o colorati questo lo vedremo e, cosa importante, devi indossare o un tanga o un perizoma sotto i jeans, anche questo lo vedremo insieme. OK?”
“Ok”
“Te la senti di cominciare? Devo ricordarti, cosa che c’era scritta sul foglio che hai firmato e che non hai voluto leggere, che la telecamera sta già riprendendo tutto, dal momento in cui sei entrata in questa stanza. Ma tu fai finta che non ci sia, tanto non la vedi ok?”
“Meglio” e mi sorrise ancora.
“Sei depilata sotto?”
“Si”
“Totalmente?”
“Si, mi sono depilata questa mattina”
“Ok perfetto, devi essere ben rasata per la scena”
“Credo di esserlo già”
“Bene”
“Anche l’ano?”
“Oddio, penso di si, è un po’ più scomodo depilarsi dietro ma penso di si”
“Ok vedremo se va bene.” Presi Giulia ancora per mano e la portai nel punto dove avrebbe dovuto iniziare a spogliarsi. La sua piccola mano era ancora sudata, forse più di prima. Il suo momento era ormai arrivato. “Adesso Giulia, in maniera molto naturale come se tu fossi veramente da un medico comincia togliendoti la maglietta e poi le scarpe e i pantaloni. Devi restare in reggiseno, mutandine e calzini”
Giulia cominciò lentamente a sollevare la maglietta scoprendo i suoi addominali da ballerina ben scolpiti, per quanto molto femminili. Un po’ impacciata si sfilò la maglia, mostrando un corpo davvero bello per quanto minuto e un seno piccolo ma ben visibile, una buona seconda. Appese la maglia al porta abiti vicino e mi guardò, come se aspettasse una mia approvazione.
“Bene così, adesso ti chini per slacciarti le scarpe e te le togli, poi i jeans”
Sandrà obbedì come una scolaretta al primo giorno di scuola. Si chinò e si slacciò le scarpe da tennis per poi sfilarsele. Poi si sbottonò i pantaloni e lentamente cominciò a tirarseli giù, voltandosi leggermente. Dal jeans cominciò ad apparire il suo bellissimo culo nudo, piccolo ma molto tonico e ben fatto, coperto solo dal poco tessuto del tanga che le lasciava scoperte le mele turgide. Sfilò completamente i pantaloni e li appese accanto alla maglia.
“Sei fatta molto bene Giulia, davvero”
“Grazie” rispose sorridendomi compiaciuta per l’apprezzamento.
Posai una mano sui suoi fianchi per farla girare “Hai un perizoma a casa? Va bene di colore nero, quello con il filo sui fianche e nel sedere”
“Credo di no, ho solo tanga di vari colori”
“Il perizoma è più adatto, amplifica la bellezza del tuo sedere. Lo procuro io per la scena”
“Va bene”
“Adesso metti le mani dietro in posizione di timida attesa guardando verso il medico che sarà ancora alla scrivania e si alzerà per raggiungerti. Prova a farlo e a dondolarti lentamente”
“COsì?”
“Perfetto!”
Giulia era davvero eccitante nel suo imbarazzo. Aveva davvero un bel corpo, piccolo ma davvero bello. Da vera teenager, col suo visino dolce ma dai lineamenti decisi.
“Il medico si avvicinerà a te e ti inviterà a sdraiarti su quel lettino. Raggiungi il lettino e sdraiati a pancia in su”
Giulia camminò lentamente verso il lettino, si mise a sedere e poi sollevando le gambe si sdraiò. Immaginai la scena con gli occhi del pubblico e capii che Giulia col suo corpo li avrebbe fatti indurire tutti già a questo punto.