E' tempo di allattare (Promo) - DarkOct02

E’ tempo di allattare (Promo)

Quando mia sorella mi ha invitato a pranzo la scorsa domenica, non avrei mai immaginato cosa sarebbe successo.

Al pranzo erano invitate anche altre persone, tra cui un cugino del compagno di mia sorella, Giovanni.

Avevo già conosciuto Giovanni, era venuto anche al battesimo del figlio di mia sorella a cui ero ovviamente presente anche io.

Non c’era stato molto modo di parlarci, per cui posso dire che lo conoscevo solo di vista.

Sono andata al pranzo con la mia bambina di 11 mesi, mio marito era a lavoro.

Quando ci siamo seduti a tavola, Giovanni è capitato a sedere accanto a me. Abbiamo conversato cordialmente, come del resto con gli altri commensali.

Una persona piacevole, devo dire. Anche un bell’uomo, 40 anni, abbronzato.

Ma l’ultimo dei miei pensieri era vederlo sotto quel punto di vista. Sono felice con mio marito, non mi manca nulla.

A un certo punto è arrivata l’ora della pappa della bimba e senza farmi troppi scrupoli, come del resto non mi faccio mai, mi sono preparata per allattarla al tavolo.

Così mi sono abbassata la spallina del vestito e un po’ goffamente, avevo la bambina in braccio, ho tirato fuori la poppa per dare il latte a Sara.

Mentre ho fatto questo, stavo per l’appunto parlando con Giovanni di cose futili, quando mi sono accorta che per un attimo ha smesso di parlare e ha cominciato a fissare il mio seno.

E’ stato un attimo quasi impercettibile, ma una donna se ne accorge quando ha le attenzioni di un uomo addosso. Non c’e’ nulla da fare.

Non posso dire di essere una strafiga, certo neanche proprio da buttare via con i miei 36 anni. La gravidanza certo un po’ mi ha cambiata, qualche chilo è rimasto, ma nel complesso credo di essere rimasta sempre molto appetitosa.

Quello che più è cambiato durante e dopo la gravidanza, è ovviamente il mio seno. Ho sempre avuto una bella quarta, ma adesso le avevo giustamente più gonfie per via del latte. Il capezzolo mi era diventato più scuro e così era rimasto anche dopo la nascita di Sara. La punta del capezzolo si è molto allungata anche per via delle continue poppate della bimba. Non esagero dicendo che ho un capezzolo lungo quasi 3 centimetri.

E questo deve aver colpito Giovanni. Non ci ho dato comunque molto peso, ho continuato la conversazione e ho fatto attaccare la bimba al seno. Però provavo una sensazione strana, è come se quello sguardo rubato al mio seno da parte sua mi avesse fatto particolarmente piacere.

Dopo qualche minuto Sara si è staccata dal seno, è sempre molto pigra a mangiare. Ed eccomi di nuovo esposta davanti a lui. Di solito quando la bimba si stacca tendo a rimettere subito il seno al suo posto nel reggiseno. Invece mi stavo accorgendo che stavo ancora traccheggiando con la bimba con la tetta ancora nuda davanti a tutti e in particolar modo a Giovanni che era più vicino a me, visto che ero seduta a capotavola.

Questa cosa un po’ mi sconvolse: perchè lo avevo fatto? Cercavo mille scuse dentro di me, ma la realtà che non potevo nascondere a me stessa era che avevo volutamente lasciato che Giovanni guardasse il mio capezzolo. Avevo volutamente ritardato di nasconderlo. Cosa mi era successo? Non avevo mai fatto una cosa del genere. Ma quel suo sguardo sul mio seno era qualcosa di magnetico che aveva trovato il mio consenso.

Proseguimmo il pranzo e quasi mi dimenticai dell’accaduto, quando Sara ricominciò a fare i capricci e pensai di riattaccarla al seno per vedere di farla addormentare. Fu in quel momento che provai un senso inspigabile di contentezza. Avrei dovuto nuovamente tirare fuori il seno davanti a lui.

Giovanni mi guardava con un sorriso dolce, come si guarda un bambino che sta prendendo il latte. Ma io provavo ben altra sensazione. Una sensazione mai provata prima. Avevo piacere nel fargli vedere il mio seno. Incredibile, non era da me.

Più lentamente di prima mi tirai giù l’altra spallina, Giovanni mi fissava. Gli altri non si accorsero di nulla. Quando infilai la mia mano nel reggiseno per tirare fuori la grande mammella mi sfiorai il capezzolo super sensibile ed ebbi un altro momento di stupore: tra le mie gambe stava succedendo qualcosa di troppo strano. Non potevo sbagliarmi, mi stavo davvero bagnando. E non mi dispiaceva per nulla. Tanto sarebbe rimasta una cosa solo mia.

Tirai fuori l’altra mammella afferrandola con tutta la mano in un movimento più lento di prima. Per non farmi sgamare da Giovanni guardavo Sara mentre lo facevo. Quando lasciai la presa la mammella cadde ondeggiando verso il basso e sono sicura di aver visto Giovanni per un attimo sgranare gli occhi.

Il capezzolo ora era diverso da prima, molto più duro. Colpa della mia eccitazione e Giovanni doveva essersene accorto. La punta era sempre lunga ma molto più rigida. Misi lentamente il capezzolo in bocca a Sara ma per un attimo immaginai di infilare il mio capezzolo nella bocca di Giovanni. E cominciai a bagnare le mutandine con più intensità. Mi sentivo tutta appiccicosa. Tanto nessuno poteva sapere i miei pensieri, che sarebbero rimasti comunque tali. Sara dopo poco si addormentò poppando e decisi di portarla su al primo piano in modo che dormisse con più tranquillità.

Mi scusai con i commensali e con mia sorella e portai Sara al primo piano in una camera. Misi Sara nel letto e mi sdraiai accanto a lei quando, con mio grande stupore, sentii qualcuno salire le scale. Era Giovanni. Avevo dimenticato giù il cellualare e me lo stava riportando. Lo ringraziai con un sorriso. Giovanni stava scendendo nuovamente quando feci una follia dicendogli:

“Scusami Giovanni, fammi un piacere ti prego. Lì nella mia borsa c’è un reggiseno asciutto, questo l’ho tutto bagnato di latte, me lo puoi prendere?”. Non appena pronunciai queste parole mi stupii e mi arrabbiai con me stessa, ma ormai era andata.

Giovanni andò verso la mia borsa, prese il mio reggiseno e me lo porse con gentilezza.

“Visto che hai in braccio la bimba, se non ti imbarazza, ti aiuto a cambiarlo” mi disse sfacciatamente.

Ebbi un sussulto tra le cosce e senza che me ne accorgessi risposi “Si, ti ringrazio”.

Ma che cazzo stavo facendo? Mi stavo facendo comandare dai miei impulsi vaginali.

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