E’ una passione che è nata in me diversi anni fa.
Quando ero ragazzina avevo la vagina molto stretta. Ho cominciato a masturbarmi molto presto, intorno agli 11/12 anni. All’inizio mi accontentavo di passarmi le dita o qualche orsacchiotto sulla passerina, era sufficiente per bagnarmi e provocarmi piacere.
Poi, col passare del tempo, ho cominciato ad avere necessità di penetrarmi. Ma non riuscivo ad infilarmi dentro neanche il dito da quanto ero stretta. Appena il polpastrello mi entrava in fica sentivo già dolore. E questo mi ha traumatizzata. Sapevo che le mie amiche si sditalinavano già con continuità e il fatto che io non riuscissi a farlo mi deprimeva.
Così decisi di farmi sverginare molto presto. L’occasione arrivò quando avevo 13 anni e un ragazzo più grande mi veniva dietro da un paio di mesi. Lui aveva già 16 anni quindi non ebbe difficoltà a farmi fare cose di cui i miei coetanei erano incapaci. A parte baciarmi, questo era scontato, fu lui a farmi diventare donna sessualmente parlando.
Mi portava spesso nella sua cantina e mentre mi baciava mi tirava giù i pantaloni e le mutandine. Poi si abbassava e me la leccava divinamente. Io contraccambiavo facendogli le seghe e qualche volta glielo avevo preso in bocca. Ma si accorse anche di quanto ero stretta quando cercò di spararmi il primo ditalino. Mi disse che se volevo sentirmi davvero donna avremmo dovuto superare quell’ostacolo. Non aspettavo altro. Così mi suggerì di farmi sverginare.
Le raccomandazioni di mia madre sul sesso andarono a farsi fottere un pomeriggio di primavera. Approfittando del fatto che avesse casa libera mi portò a casa sua, quindi ben presto mi ritrovai completamente nuda sul suo letto. Lui si spogliò completamente e venne a letto con me. Il suo cazzo, nonostante in realtà fosse assolutamente normale, mi sembrava enorme per poter entrare nella mia fica così stretta. Ma era molto abile nel farmi bagnare tutta e confidavo in questo.
La prima penetrazione fu molto difficile e dolorosissima. Credo che la prima volta entrò in me solo con la cappella, ma fu sufficiente a sverginarmi e a provocarmi un dolore assurdo. Le volte successive andò via via migliorando la situazione e lentamente anche la mia fica cominciò ad aprirsi. Ero al settimo cielo, finalmente riuscivo a prendere un intero cazzo nella mia piccola fica. E, ovviamente, avevo anche cominciato a sditalinarmi selvaggiamente ogni volta che ne avevo occasione. Prima con un dito, poi con due, poi addirittura con tre.
Nel frattempo mi ero lasciata con quel ragazzo e mi ero innamorata di un altro ragazzo di origine marocchina. E lui contribuì notevolmente ad allargarmi tra le cosce perchè aveva un cazzo nero davvero enorme. Così mi ritrovai con la fica completamente sfondata già a 15 anni. Avevo finalmente superato il trauma della “fica stretta” e non mi accontentavo più.
Cominciai ad infilarmi dentro oggetti di ogni sorta. Sempre più grandi. La sensazione di sentirmi allargare sempre di più mi provocava orgasmi pazzeschi. Mi infilai dentro zucchine, cetrioli e perfino bottigliette dell’acqua sulle quali sborravo in una maniera incredibile.
Ovviamente avevo cominciato a prendere diversi cazzi, perchè si era sparsa la voce che fossi particolarmente ninfomane. E da un certo punto di vista era vero. Solo che andavo a letto solo con chi aveva il cazzo davvero grosso. Quelli normali non mi bastavano più, figuriamoci quando capitavano quelli piccoli. Non li prendevo neanche in considerazione, nemmeno se attaccati a un bel ragazzo. La mia unica priorità era sentirmi riempita in fica.
A 17 anni conobbi il ragazzo che poi sarebbe diventato mio marito. Lui aveva tre anni più di me e soprattutto aveva il cazzo larghissimo. Non era particolarmente lungo, ma di un diametro sconvolgente. Quando mi scopava sentivo le mie pareti vaginali sforzarsi ogni volta. Amavo cavalcare il suo tubo, urlavo e godevo come una pazza.
Lui fu anche il primo a cui confessai questa mia passione per la dilatazione. E mi accompagnò in questa scoperta. Cominciò con l’infilarmi le bottigliette d’acqua e finì con lo scoparmi con tutta la mano. Quando la ritirava fuori era sempre completamente ricoperta dai miei umori. Divenni un’amante del fisting. Non c’era volta che non mi facessi scopare con il pugno.
Poi è stato facile proseguire in un’escalation di esperimenti e conquiste. Sono riuscita a farmi infilare in fica anche una melanzana. Oggi, a 30 anni, posso dire che la mia fica è diventata una voragine. Mio marito mi scopa con l’intero braccio e sono capace di sedermi sopra a bottiglie di Coca Cola facendole sparire nella mia fica per gran parte. Abbiamo comprato cazzi di gomma enormi che spaventerebbero la maggior parte delle donne. Ma non la mia fica che se li “mangia” ingorda.
E’ ormai diventata una passione irrinunciabile. Mio marito, di mentalità molto aperta come me, mi ha fatto provare anche la penetrazione vaginale con 3 cazzi, chiedendo aiuto ad amici dotati. Quel giorno mi spaccarono letteralmente, ma il piacere superava di gran lunga il dolore.
Da un po’ di tempo stiamo cominciando a provare le stesse esperienze anche con il mio culo. All’inizio il sesso anale non mi piaceva. Avevo provato da ragazzina ma proprio non riuscivo a sopportare quel dolore. Per fortuna mio marito è stato paziente e piano piano, col tempo, era riuscito a sverginarmelo come si deve. E riuscire a prendere il suo cazzo così largo anche in culo è davvero tanta roba.
Passato il cazzo si sono create le condizioni per “lavorarci”. Oggi riesco a prendere in culo quasi tutta la sua mano e, vi assicuro, che cavalcare una bottiglia di Coca Cola mentre un uomo ti scopa il culo con una mano è davvero una sensazione allucinante.
La prossima settimana mio marito ha invitato in casa altri tre amici. L’obiettivo, stavolta, è di farmi aprire il culo come si deve. So già che me lo spaccheranno tutti insieme. E la verità è che non vedo l’ora.