L'amore per mio padre - Capitolo 1 - DarkOct02

L’amore per mio padre – Capitolo 1

Con mio padre ho sempre avuto un rapporto fantastico.

Lui non è solo mio padre, ma anche il mio migliore amico. La persona più importante della mia vita. Da quando mamma non c’è più lui l’ha sostituita in tutto e per tutto.

Avevo solo 12 anni quando ho perso mia madre e lui, per superare il dolore, si è attaccato a me dandomi tutto l’amore di cui avevo bisogno.

E’ diventato anche il mio confidente. Non mi sono mai vergognata a parlare con lui dei miei primi amori, dei ragazzi che frequentavo ed è stato lui ad aiutarmi perfino quando mi sono venute per la prima volta le mestruazioni. Ricordo ancora che avevo 13 anni, era estate ed io ero seduta accanto a lui sul divano a guardare la televisione. Ero solita stare in casa con una maglietta e le mutandine. Premetto che mio padre non si è mai approfittato di me. era più facile che fossi io ad avere un amore molto forte per lui.

Tornando a quel giorno, avevo avuto un forte mal di pancia già nei giorni successivi. E quella sera mi spaventai moltissimo perché improvvisamente mi accorsi di avere una macchia rossa di sangue proprio dove stavano le mie labbra vaginali. Cominciai ad urlare, spaventata. In realtà lui aveva già provato a spiegarmi quello che sarebbe accaduto presto nel mio sviluppo, ma quando ti trovi proprio “in quel momento” è tutto diverso.

Lui mi abbracciò e mi rassicurò subito dicendomi “stai tranquilla tesoro, sei solo diventata una donna oggi”. Quando mi teneva stretta riusciva sempre a tranquillizzarmi. Per fortuna si era premunito tenendo in casa degli assorbenti, quindi con molta serenità mi spiegò come avrei dovuto utilizzarli.

Dopo essere diventata “donna” piano piano anche la mia vita sessuale cambiò. Cominciavo ad interessarmi veramente ai ragazzi e spesso e volentieri mi trovavo con le mutandine bagnate. Avevo anche cominciato a masturbarmi. La prima volta accadde insieme ad una mia amica, in camera sua, quando i suoi erano usciti. Lei già lo faceva e mi insegnò a farlo. La trovai una cosa davvero piacevole e così cominciai a farlo da sola praticamente tutti i giorni.

Anche in questo passaggio mio padre fu per me un punto di riferimento. Perché mi capitava di spiarlo. Non avevo ancora riferimenti sessuali maschili su cui appoggiarmi per le mie prime fantasie sessuali e la curiosità cresceva di giorno in giorno. Così cominciai a spiarlo dal buco della serratura quando era in bagno. E fu proprio così che un giorno, per la prima volta in vita mia, vidi un cazzo. Quello di mio padre, che era (ed è) tra l’altro un bell’uomo. Non aveva più voluto accompagnarsi ad una donna, ma ogni tanto frequentava qualche amica.

La prima volta che lo spiai in bagno si stava preparando per fare la doccia e quando lo vidi tirarsi giù le mutande e vidi uscire il suo membro provai un brivido lungo la schiena. Dunque era quello il cazzo. Non ne avevo mai visti prima ma mi sembrò subito molto grosso. Non tanto per la lunghezza, forse perché era ovviamente “a riposo”, ma per il diametro. Sembrava un tubo. Ed era quasi completamente scappellato. Lo guardai per qualche secondo ciondolare fra le sue cosce e istintivamente le mie mutandine diventarono fradice.

Corsi in camera mia e mi sfilai le mutandine approfittando del fatto che mio padre fosse impegnato in bagno. Avevo già un po’ di peli sulla fica e anche la sua forma stava cominciando a cambiare. Non ero più una bambina. Cominciai ad accarezzarmi il clitoride che era diventato durissimo e le labbra che erano completamente ricoperte di umori. Inutile dire che dopo pochi secondi venni. Fu quella la prima volta che ebbi un orgasmo pensando al cazzo di mio padre.

Lo spiai molte altre volte ed ogni volta ammiravo quel cazzo grande che mi faceva bagnare tutta. Lui non era abituato a chiudersi in bagno, ben sapendo che non sarei mai entrata. Ma una volta lo feci di proposito. Mi accertai che fose completamente nudo per entrare in doccia e mi infilai in bagno.

“Elenina ci sono io!” mi disse coprendosi il cazzo con le mani.

“Tranquillo papà devo solo prendere una cosa”

“Ma…”

“Tranquillo sei mio padre mica mi scandalizzo!”

Da quel giorno lo feci altre volte, di piombare in bagno quando sapevo che era nudo. Ormai ci aveva fatto l’abitudine anche lui ed aveva smesso di coprirselo. In questo modo potevo ammirare il suo cazzo in maniera del tutto naturale. E ogni volta mi sparavo un ditalino raggiungendo orgasmi  pazzeschi.

Poi venne finalmente il tempo di conoscere i ragazzi. La prima volta avevo 15 anni, con un compagno di classe, dopo scuola. Lui era bocciato, aveva un anno in più di me. Mi portò in un parco e ci baciammo. Poi se lo tirò fuori e fu il secondo cazzo che vedevo nella mia vita. Rimasi delusa perché non era assolutamente come quello di mio padre. Era fine e corto. Mi prese la mano  e mi insegnò a fargli una sega. Mi sborrò sulla mano dopo poco, fu il primo contatto con lo sperma. Era caldo e appiccicoso. Ma non rimasi soddisfatta di quelle dimensioni minime. Capii quel giorno che mio padre doveva essere quello che le ragazze chiamavano “superdotato”. Non potevo averne la certezza perché, in fondo, io lo vedevo sempre moscio. Ma certo già “a riposo” era più grande di quello maneggiato nel parco.

L’occasione di avere le risposte alle domande che mi ponevo capitò un pomeriggio. Io dovevo essere a studiare da una mia amica, ma quel giorno mi ero scordata che aveva un impegno sportivo. Così tornai a casa. Mio padre non si aspettava certo che rientrassi così presto. Sentii degli strani lamenti venire proprio dalla sua camera. In principio pensai che si sentisse male ma ben presto capii. Erano lamenti femminili, mio padre non era solo.

Fortuna vuole che il letto di mio padre sia ben visibile dal buco della serratura. Così mi avvicinai senza far rumore e cominciai a sbirciare. Ebbi un sussulto quando vidi mio padre completamente nudo in ginocchio sul letto con il suo membro in mano a una ragazza. Lei glielo stava leccando e finalmente potei apprezzare le dimensioni di mio padre in stato di eccitazione. Non mi ero sbagliata sul suo conto, aveva davvero una dotazione pazzesca. Adesso potevo constatare che era anche decisamente lungo ma quello che continuava a stupirmi era la sua larghezza.

La ragazza faceva fatica a prenderglielo in bocca perché la sua punta era davvero grossa. Ero talmente presa da quello che vedevo che inizialmente non mi accorsi di essere completamente fradicia. Quella volta non volevo andare a chiudermi in camera, anche perché avrebbe sentito la mia presenza. E non correvo il rischio che uscissero prima di aver finito. Così mi abbassai i pantaloni della tuta e le mutandine e mi resi conto di avere una quantità incredibile di umori vaginali che mi sgorgavano dalle labbra della fica.

Avrei voluto infilarmi dentro due o tre dita per la voglia che avevo ma, essendo ancora vergine, non volevo rischiare di rompermi l’imene da sola. Così cominciai a giocare con il mio clitoride durissimo.

Intanto la ragazza si era distesa sul letto con le gambe spalancate e mio padre le stava infilando il suo cazzone nella fica. Quando lui entrò lei fece un urlo fortissimo che quasi mi spaventò. Si sentiva così male? Ma ben presto mi rassicurai perché la ragazza cominciò a godere e lo incitava a spingerglielo dentro con forza. Lui la teneva per i piedi e affondava quel cazzo incredibile nella fica.

Venni inondandomi la mano di umori bollenti. Non potevo andare in bagno a pulirmi perchè avrebbero scoperto la mia presenza in casa, quindi mi tirai su mutandine e pantaloni e uscii senza far rumore. Feci un giro per far passare il tempo, pensando ad ogni istante di quello che avevo visto. Adesso la curiosità di farlo era forte. Volevo perdere la mia verginità. Al più presto.

 

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