La ragazza speciale - DarkOct02

La ragazza speciale

Era da un po’ di tempo che i miei amici mi invitavano con loro in quel locale all’aperto, per distrarmi dagli studi universitari. In realtà ne avevo anche bisogno, era un periodo molto stressante a causa degli esami che dovevo dare.

E, a dire il vero, ne avevo anche approfittato bevendo qualche bicchiere in più, approfittando del fatto che non dovevo guidare quella sera.

Ma non erano stati certo i fumi dell’alcol a farmi apparire quella visione, seduta sul divanetto con un paio di amiche. Era bellissima. Non avevo mai visto niente di più incantevole. Decisi di provarci, non potevo perdere l’occasione almeno di parlarci.

Approfittai di un momento in cui rimase da sola e mi sedetti accanto a lei. Con quei lunghi capelli biondi, gli occhi verdi, la pelle bianca come l’avorio. Era magica.

“Potrebbero spegnere tutte le luci che basteresti tu a illuminare tutto” fu l’unica stupidaggine che mi venne in mente per cercare di colpirla.

Lei si mise a ridere.

“L’hai letta in un cioccolatino?” mi rispose sorridendomi.

“L’ho letta nei tuoi occhi” le risposi prontamente.

Rise ancora.

“Ci sai fare con le parole. Chi sei?”

“Mi chiamo Sandro e tu devi chiamarti Meraviglia”

“In realtà mi chiamo Sharon, ma se preferisci…”

Mi sorrideva, sembrava starci ed ero al settimo cielo.

“Ti va un drink?”

“Beh, in realtà ne avrei già bevuto uno, ma se proprio insisti..” mi sorrise ancora.

Prendemmo qualcosa da bere e ci mettemmo di nuovo seduti sul divano. La sue amiche, vedendoci insieme, andarono a ballare.

Parlammo un po’ e la scoprii molto intelligente. Doveva avere anche un corpo bellissimo. Aveva una camicetta azzurra che risaltava i suoi splendidi capelli dorati, una minigonna bianca, dei bellissimi sandali da cui spuntavano le dita dei piedi bellissime. Era fin troppo perfetta. Come poteva essere da sola una ragazza così affascinante?

L’alcol fece effetto, persi i freni inibitori che talvolta avevo per la mia timidezza e provai a baciarla. La cosa più sconvolgente fu che lei ci stette. Non potevo crederci di aver fatto colpo su una ragazza tanto incantevole. Mi ero già innamorato di lei.

Dopo un po’ di tempo mi trovarono i miei amici, che mi stavano cercando. Mi videro con Sharon, qualcuno di loro cominciò a ridere di nascosto, non ne capivo il motivo. Mi dissero che stavano andando in un altro locale, ma io volevo e dovevo assolutamente rimanere con Sharon.

“Andate pure, tornerò con l’autobus”

“Va bene fa come credi, contento tu..” mi lasciarono con questa frase sibillina che sul momento non capii.

Guardai Sharon, il suo sguardo era ammaliante. La baciai ancora, la sua lingua calda e profumata mi mandava in estasi.

“Sei sicuro di quello che cerchi?” mi chiese Sharon.

Immaginai che intendesse chiedermi se ero serio nelle mie intenzioni o se cercassi solo l’avventura di una notte.

“Sharon sei bellissima, sono sicuro che voglio conoscerti meglio e poi … chissà …”

Sharon sorrise.

“Sono stanca ti va di accompagnarmi a casa? Non abito molto lontano da qui”

Non avrei chiesto di meglio.

“Certo che ti accompagno!”

Lasciammo il locale e camminammo per alcuni minuti mano nella mano, parlando di vari argomenti. Era davvero la ragazza perfetta, pensai.

Arrivammo davanti al portone di casa sua. La abbracciai e la bacia con passione.

“Vuoi salire un attimo per un ultimo drink?” mi propose.

Sembrava troppo bello per essere vero. La serata perfetta.

Salimmo in casa sua, una casa molto bella che mi disse condividere con due sue amiche. Anche lei era studentessa ma in un’altra facoltà.

Ci sedemmo sul divano, mi offrì una birra e ricominciammo a baciarci. Ci stava, dovevo approfittarne. Baciandola cominciai ad accarezzarle le cosce, minute, lisce, perfette.

Poi Sharon mi fermò la mano, temetti di aver raggiunto il limite massimo per quella sera.

“Sei veramente convinto Sandro?”

Cominciavo a non capire il motivo di quella stessa domanda ripetuta più volte.

“Sono convinto di essere pazzo di te Sharon” le risposi guardandola seriamente.

L’ultima birra era stata il colpo di grazia, adesso ero piuttosto brillo ma quell’occasione no me la sarei persa per niente al mondo. Per fortuna il mio membro reagiva positivamente nei miei pantaloni e questo era più che sufficiente a colmare il vuoto della mia mente annebbiata.

Le sbottonai completamente la camicetta, cominciai a baciarla sul collo. Lei ansimava. Aveva voglia, come me. Le accarezzai il seno dal reggiseno, era piccolo ma sodo. Le sfilai la camicetta e il reggiseno. Cominciai a baciarle i capezzoli, a leccarglieli. Era una creatura divina.

Le sfilai le scarpe, tenni per qualche secondo i suoi piedi in mano, piccoli, perfetti. Le dieci un bacio sulle dita, lei ansimò ancora. Ero eccitato come forse mai ero stato in vita mia.

Sharon mise una mano sui miei pantaloni gonfi, mordendosi il labbro quando capì le mie dimensioni.

Mi sbottonò, infilò la sua piccola mano nella mia patta e me lo tirò fuori.

“Oh cazzo” disse ammirando il mio membro già duro.

“Ti piace?” le chiesi

“Credo di non aver mai visto un cazzo così bello” mi rispose eccitata.

Me lo teneva stretto con la sua piccola mano e cominciò a segarmi. Mi tirò fuori completamente la cappella e quando la mia punta fu tutta scoperta davanti ai suoi occhi, senza tanti complimenti se la prese in bocca. Dovetti concentrarmi parecchio per non inondarla subito di sperma.

Mi succhiava la cappella in una maniera divina, mai nessuna lo aveva fatto così. Ogni tanto la faceva uscire di bocca e ci giocava passandomi tutta la lingua sopra con movimenti circolari. Avevo la punta completamente fradicia. Tutte le vene in tiro sull’asta. La sua mano era incapace di chiudersi sul mio cazzo tanto era largo.

Volevo possederla, lo volevo subito. Misi una mano sulla sua coscia con l’intenzione di spingermi fino alle sue mutandine, per cercare la sua fica.

Lei mi tolse la mano e la portò sul suo viso, mi baciò con passione, mentre la sentivo sollevarsi la gonna. Voleva offrirmela lei, lo avevo capito.

Dopo qualche istante si staccò dalla mia bocca, mi guardò dritta negli occhi con uno sguardo che poteva uccidermi.

“Sandro, non sono sicuro che tu abbia veramente capito…”

Continuavo a non capire cosa intendesse. Spostai lo sguardo verso le sue cosce. Si era sollevata la minigonna, vedevo le sue mutandine nere, spostate. Dalle quali si ergeva un palo di carne che nulla aveva da invidiare al mio. Aveva il cazzo!!! E che cazzo!!!

Mi vennero i brividi su tutto il corpo. Quanto diavolo avevo bevuto quindi per non accorgermi che era un uomo? Ecco il perché delle sue continue domande e delle risate dei miei amici. Rimasi a bocca aperta. Fissando il suo grosso cazzo già scappellato.

Era incredibile che sotto a una ragazza tanto fantastica, tanto bella e femminile, potesse esserci un pene.

Con le mani girò il mio viso verso il suo. Continuavo a vederla bellissima, la più bella ragazza che avessi mai conosciuto. Ma adesso era seria.

“Lo avevo temuto che… non avessi capito…” mi disse con gli occhi tristi e disillusi. “Speravo davvero tu fossi quello giusto ma…”

Non la lasciai finire. Forse ero impazzito, forse l’amore non guarda chi sei e come sei. L’amore ti prende e basta.

La baciai ancora. Questa volta sapendo chi stavo baciando. E non per questo con un piacere diverso o minore.

Sharon era una creatura divina, speciale.

Mentre la baciavo vidi scorrere una lacrima sul suo viso. La raccolsi con un dito. Le sorrisi.

“Io ti amo Sharon e solo questo conta”

Lei mi abbracciò con una forza incredibile.

La baciai ancora e ancora. Con la mano raggiunsi il suo membro. Lo accarezzai con le dita. Era incredibilmente duro. Lo afferrai. Fregandomene di tutto e di tutti. Cominciai a segarlo e lo trovai eccitante. Sentire quel grosso membro crescere ancora nella mia mano era stupefacentemente eccitante. Lei afferrò il mio e cominciammo a masturbarci insieme.

“Vuoi davvero provarmi?” mi chiese.

“Si Sharon”

“Andiamo a letto…”

Raggiungemmo la sua camera, il suo letto. La spoglia completamente, aveva un corpo incantevole. Era davvero una bellissima ragazza con il cazzo. Con il culo più bello del mondo.

Mi sdraiai, lei me lo prese in bocca e  cominciò a succhiarmelo con una passione incredibile. Me lo leccava tutto, dalla punta ai testicoli. Mentre tra le cosce vedevo ciondolare il suo.

Mi lasciai completamente trasportare dal desiderio, togliendo ogni freno inibitore. La presi e la misi sopra di me, ma al contrario, a sessantanove. Lei mi sorrise e mi prese di nuovo il cazzo in bocca. Mentre adesso mi trovavo il suo davanti al viso. Iniziai a leccarle il culo, il suo buco per nulla vergine. Ma la sua mazza indurita mi incuriosì a tal punto che gliela afferrai con la mano. Era il primo cazzo che toccavo a parte il mio ma non provai schifo, al contrario. Era piacevole sentirlo in mano, accarezzarlo, sentire le sue vene gonfiarsi di piacere.

La curiosità prese il sopravvento e me lo misi in bocca. Fu una sensazione stranissima ma allo stesso tempo eccitante. Non ero neanche sicuro di saperlo fare, seguii l’istinto e cominciai a spompinare Sharon. Aveva la cappella fradicia ed io stavo assaggiando le sue prime gocce di sperma. Così dolce e inebriante. Stavo succhiando un cazzo e mi piaceva da matti. Perché era il cazzo di Sharon.

Lei si mise sul letto a quattro zampe offrendomi la visione del culo più bello che avessi mai visto in vita mia.

“Ti voglio dentro di me” mi disse.

Mi avvicinai a lei, le misi le mani su quelle chiappe da favola e ricominciai a leccarle il buco del culo. Sharon impazzì, era eccitata in maniera incredibile. Il suo foro anale si apriva sotto i colpi della mia lingua, era ovvio che non sarei stato il primo a incularla.

“Prendimi ti prego!” mi supplicò.

Presi in mano il mio cazzo che era duro come il marmo, appoggiai la cappella al suo forellino anale e cominciai a spingere. Quando sentii il suo anellino cedere e accogliere la mia cappella, fu una sensazione unica. Lei lanciò un urlo e io le spinsi tutto il mio uccello dentro il culo stretto.

Cominciai a incularla prima delicatamente poi più forte. Sharon urlava e godeva. Mentre le scopavo il culo le prendevo in mano il cazzo e glielo tenevo duro. Una bellissima ragazza con il cazzo, una sensazione di piacere davvero unica.

Cambiammo diverse posizioni. Scopammo per un tempo lunghissimo. Sembravamo fatti l’uno per l’altra anche a letto.

Lei mi montò sopra, si impalò da sola sul mio membro e io godevo vedendola cavalcarmi con forza mentre il suo cazzo saltellava tra le sue cosce. Riusciva a far entrare tutto il mio cazzo dentro il suo culo, fino ai coglioni.

Poi la misi sotto di me, con i piedi sulle mie spalle.

“Sfondami amore” mi supplicò ancora.

Le piantai di nuovo il cazzo nel culo facendola urlare ancora e sempre di più. La tenevo per le caviglie e le leccavo le dita dei piedi, i piedi più femminili che avessi mai visto. Il mio cazzo affondava completamente nel suo sfintere ed io afferrai con forza l’uccello di Sharon. Glielo scappellavo e con il pollice giocavo con la sua punta completamente fradicia. Lei impazziva letteralmente.

“Così mi fai sborrare!!” mi disse urlando.

In effetti il suo cazzo aveva raggiunto una dimensione notevole, pulsava, aveva voglia di esplodere.

Cominciai a segarla fortissimo fin quando dal buco della sua cappella vidi partire dei violenti schizzi  che arrivarono fin sul mio corpo. Sentire il calore intenso della sborra di Sharon su di me mi fece eccitare oltre misura. Le diedi dei colpi fortissimi nel profondo del suo culo e urlando come un animale le riempii l’intestino di sperma bollente.

Esausto mi lasciai cadere sopra di lei. Eravamo sudati, odorosi di sesso. E lei era ancora bellissima. I suoi occhi verdi mi guardavano, la baciai intensamente.

“E’ stata solo  una nuova esperienza?” mi chiese.

La guardai, le sorrisi. Passai le mie dita su tutto il suo splendido corpo di donna, sul suo seno, sulla sua pancia, fino al suo membro che giaceva esausto sulla sua coscia. Glielo accarezzai, era tutto fradicio. Mi alzai, baciai la punta del suo cazzo, le passai la lingua lungo l’asta per ripulirla, poi di nuovo le diedi un bacio sulla cappella.  E poi di nuovo sulla sua bocca.

“Io ti amo Sharon…”

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vai alla barra degli strumenti