Dopo l’esperienza con quel dildo nero, che aveva risvegliato in noi fantasie forse tenute troppo nascoste, Sabrina era cambiata.
A letto era più spregiudicata e quasi sempre mi chiedeva di usare quel giocattolone. La scopavo, certo, ma quando la penetravo io non godeva mai come quando la penetravo con il dildo. Avevo anche scoperto che lo utilizzava anche da sola, perchè molte volte lo avevo trovato fuori posto.
Era ormai per me evidente che Sabrina voleva di più. Che non le bastavo più. E la mia “apertura” verso la possibilità di avere un altro uomo aveva scatenato molte delle sue fantasie più represse.
Durante i rapporti, mentre aveva in bocca il suo enorme dildo nero o mentre se lo faceva infilare nella fica mi provocava, chiedendomi quanto mi eccitava vederla scopata da quel cazzo. Aveva capito che la situazione mi eccitava da pazzi e ne approfittava. E ogni volta rincarava la dose. ormai i veri rapporti sessuali li aveva col suo dildo, sia quando era a letto con me che da sola.
Una volta, durante il rapporto, mi disse:
“Pensa amore se tu lo avessi così” e nel dirlo mise l’enorme dildo accanto al mio cazzo, l’umiliazione per me fu pesante perchè messi a confronto sembravano un cazzo e un dito. Eppure nella mia testa continuava a crescere l’eccitazione, quel nuovo ruolo di “cornuto virtuale” mi eccitava e il più delle volte sborravo segandomi mentre scopavo mia moglie col cazzo di gomma.
Quando le infilavo il mio dopo neanche due minuti mi diceva “Adesso l’altro…” e così finiva sempre col regalare orgasmi all’asta di gomma.
Decisi di prendere in mano la situazione, dovevo avere una conferma definitiva sulle sue intenzioni. Anche perchè la mia più grande paura era che si facesse chiavare da altri a mia insaputa.
Feci sparire il grosso dildo e ovviamente lei se ne accorse.
“Dove hai messo il cazzo nero?”
“L’ho fatto sparire”
“Perchè??”
“Perchè sono stufo della gomma, vorrei tu ne provassi un altro di carne”
Sabrina rimase qualche istante in silenzio, poi mi guardò e mi disse “E va bene! Proviamo e vediamo cosa succede! Ma sia chiara una cosa, io amo solo te!”
Dalla sua risposta capii che in fondo non aspettava altro. La abbracciai e la baciai.
“Hai in mente qualcuno?” mi chiese
“Ehm, effettivamente no.. tu?” le domandai per capire se avesse nel frattempo messo gli occhi su qualcuno e la mia domanda colpì nel segno.
“Se vuoi che sia qualcuno con quelle dimensioni bisogna andare sul sicuro. In palestra c’è un istruttore di colore, forse lui è su quei livelli”
Nel sentire le sue parole mi si gonfiò il cazzo nei pantaloni e per poco non mi sborrai nelle mutande. Era chiaro che aveva già adocchiato quell’uomo prima e magari era già successo qualcosa con lui. Ma non volli dimostrarmi geloso o sarebbe saltato tutto.
“Come possiamo fare a saperlo?”
“Indagherò…” mi rispose in maniera sibillina e prima di uscire mi chiese ancora “Sei davvero convinto di volerlo fare?”
“Sì” risposi senza neanche pensarci seppur spaventato.
Sabrina mi sorrise e uscì.
Quando rientrò in casa la sera non fece nessun accenno a quello di cui avevamo parlato, preparò la cena e più tardi mise nostra figlia a letto.
Quando ci ritrovammo in camera fu lei a riprendere il discorso.
“Sai, ho preso qualche informazione su quel ragazzo che ti dicevo.”
“Ah si? E’ stato difficile? Cosa hai scoperto?” le domandai pensando che avesse chiesto qualche informazioni indiretta a qualche sua amica della palestra o comunque a qualcuna che frequentasse quel posto o quell’uomo.
Sabrina cominciò a spogliarsi, si tolse i pantaloni e la maglietta, quindi il reggiseno rimanendo in mutandine.
“Beh non è stato difficile, era da un po’ che mi ero accorta che mi aveva messo gli occhi addosso.”
Pensare che un altro uomo guardasse con interesse mia moglie mi faceva eccitare, guardavo Sabrina con addosso solo il perizoma mentre piegava i vestiti e la vedevo più bella che mai. Il suo stupendo culo, coperto solo da quel piccolo filo, avrebbe fatto eccitare qualsiasi maschio.
“E quindi cosa hai fatto?” le chiesi geloso e curioso.
“Oggi mi sono fatta aiutare più del solito a fare gli esercizi e lui più di una volta nello spiegarmi le posizioni giuste mi ha messo una mano sul culo”
A sentire quelle parole il mio cazzo si indurì nelle mutande anche se dentro di me ero furioso di gelosia.
“E… e.. poi?”
“Beh l’ho lasciato fare, dovevamo capire se era all’altezza del dildo o sbaglio?”
“Si.. si certo.. e come hai fatto?”
“E’ stato semplice, ho lasciato che continuasse a toccarmi dappertutto e ovviamente dopo poco nei suoi pantaloncini aderenti.. ho visto…”
Mi ribollì il sangue nelle vene, Sabrina sapeva davvero fare la puttana. E io che la credevo una moglie fedele. Ma in fondo era quello che volevo no?
“E cosa hai visto?”
Sabrina, finito di piegare i vestiti, si girò verso di me, in piedi davanti al letto, mi guardò fissa negli occhi, si infilò lentamente una mano nelle mutandine e cominciò a toccarsi, probabilmente il clitoride. Mi avvicinai e le tirai giù le mutandine, le sue dita premevano con forza il clitoride ruotandolo, mentre la sua fica era completamente fradicia di umori.
“Come era amore??”
“Ho visto la forma dai pantaloncini, gli arrivava a metà gamba!!” nel dirlo aumentò la velocità con cui si masturbava il clito e cominciò a gemere.
Mi sfilai in fretta le mutande, il mio cazzo era già duro, mi misi in piedi sul letto davanti a lei e infilai il mio cazzo in bocca a Sabrina che cominciò a succhiarmelo con foga. Dovetti sfilarlo per non schizzarle subito in gola.
“E poi cosa è successo?” le chiesi temendo la sua risposta pur consapevole che ormai il gioco era iniziato e non potevo metterlo a fine.
“In un momento in cui nessuno poteva vederci glielo ho afferrato dai pantaloncini e ho capito che ha davvero un cazzo mostruoso”
Senza proferire parola buttai Sabrina sul letto, le spalancai le gambe e le infilai il mio cazzo dentro. Sabrina cominciò a godere, immaginando l’altro, ne ero ormai certo.
“E lui cosa ha detto quando glielo hai afferrato?” le chiesi mentre la scopavo
“Mi ha chiesto se lo volevo provare”
A questo punto temevo che mia moglie si fosse fatta scopare in palestra senza di me, provai degli indescrivibili brividi di paura su tutto il corpo immaginando la risposta alla mia successiva domanda.
“E tu lo hai provato?”
Ci furono alcuni secondi di silenzio in cui sentivo solo Sabrina godere mentre il mio cazzo entrava nella sua fica, secondi che mi sembrarono ore.
Nella mia testa vedevo mia moglie cavalcare il cazzo dell’istruttore in palestra ed ero quasi deciso ad incazzarmi perchè lo aveva fatto senza di me. Non erano i patti.
“Certo che no, se facciamo una cosa la facciamo insieme amore” la sua risposta mi rimise al mondo! Mia moglie aveva capito il mio desiderio e in qualche modo, seppur da marito cornuto, mi rispettava.
“E quindi cosa gli hai detto?”
“La verità, gli ho spiegato la situazione, gli ho detto che sono sposata e che mio marito vuole provare ad essere cornuto”
Sapevo che molti uomini di fronte al fatto che la loro “preda” sia sposata si ritraggono, soprattutto quando viene loro proposto di farlo in presenza del marito.Pensai che la cosa fosse quindi finita lì.
“E lui che ha detto?”
“Viene sabato sera a cena”
Costrinsi Sabrina a girarsi, la feci mettere a pecora. Le spalancai le chiappe e mi gustai la visione del suo buco del culo e del suo taglio vaginale tutto bagnato.
“Ti eccita vero sapere che sarà su questo letto?”
“Vuoi proprio sapere la verità amore? Si, mi eccita”
Le ficcai con forza due dita nella fica e lei cominciò a gemere. Mentre facevo ruotare le dita dentro il suo buco vaginale le chiesi ancora:
“Hai paura del fatto che ce l’abbia così grande?”
“Un po’ si, ma sono anche curiosa”
Era proprio una troia. Le passai la lingua sopra il buco del culo e poi provai a infilarle un dito nell’ano ma lei si spostò e non me lo fece fare. Allora le appoggiai la cappella alle labbra della fica e con un solo colpo le affondai il mio cazzo in vagina. Cominciai a montarla alla pecorina con forza, anche se la dimensione del mio cazzo non mi permetteva certo di farle male.
Tra qualche giorno ci sarebbe stato lui su questo letto, con mia moglie. E la avrebbe usata al posto mio. Anzi, se aveva davvero il cazzo come diceva Sabrina, lui la avrebbe letteralmente sfondata. Sarebbero forse state le ultime volte che mia moglie avrebbe goduto col mio cazzo, perchè dopo di lui probabilmente il mio neanche lo avrebbe sentito più dentro.
“Sei una puttana amore” le urlai nella foga del rapporto.
“E tu sarai presto un gran cornuto amore” mi rispose a tono la troia.
Sfilai il cazzo dalla sua fica, la girai e le misi il cazzo in bocca. Sabrina cominciò a pomparmi mentre io le strizzavo le tette con forza. Faceva sparire tutto il mio cazzo nella sua bocca, era capace di prendermelo fino alle palle. Dopo un paio di minuti sfilai il cazzo dalla sua bocca e cominciai a schizzarle il mio sperma caldo sul viso.
Sabrina stava con la bocca aperta e la lingua fuori nella speranza di ricevere qualche schizzo in bocca. Ma io volevo soprattutto sporcarle il viso. Volevo vederla coperta di sperma. Del mio sperma. Almeno stasera.
Poi si alzò per andare in bagno a ripulirsi il viso e le tette che avevano tutto lo sperma colato dal viso.
Tornò a letto. Mi sdraiai accanto a lei e ci addormentammo senza dire parola.