E' mia moglie che comanda - DarkOct02

E’ mia moglie che comanda

Io e Federica siamo sposati ormai da venti anni. Ne aveva solo 21 quando le avevo fatto la proposta che subito accettò. Ero al settimo cielo, il mio sogno. Anche perchè io, allora, di anni ne avevo già quaranta e la differenza di età mi spaventava. In realtà, mi spaventava perchè temevo spaventasse lei.

Federica era la mia segretaria, assunta come tirocinante da circa un anno. Io ero già un imprenditore affermato. Molto affermato. Avevo già avuto un matrimonio alle spalle, finito presto. Finito male. Fortunatamente mi ero prevenuto con la moglie e riuscii a non farmi portare via il mio patrimonio. Che era già allora molto consistente. La mia azienda fatturava già milioni di euro all’anno ed ero stato in grado di pagarmi i migliori avvocati per concedere a mia moglie il minimo come “buonuscita”. In fondo, era stata lei a lasciarmi. O meglio, a tradirmi.

Durante il colloquio che le feci personalmente, Federica si dimostrò subito una ragazza molto semplice, “acqua e sapone.” Con i suoi lunghi capelli neri, il suo fisico da poco più che adolescente. Mi piacque subito. In tutti i sensi. Si stava laureando come segretaria d’azienda e la mia sarebbe stata il giusto trampolino di lancio per le sue ambizioni lavorative. Si dimostrò da subito anche molto diligente, molto brava nell’imparare i “trucchi” del mestiere. Quando iniziò era molto timida, poi col tempo prese molta sicurezza in sé stessa.

I nostri rapporti intimi iniziarono dopo circa sette mesi che lavorava per me. Avevamo una convention in un’altra città e le chiesi di venire con me. In realtà non lo feci per altri scopi se non quelli lavorativi. Ero solito andarci da solo, mentre lei faceva le mie veci in ufficio. Ma quella volta c’erano dei clienti particolarmente rompicoglioni e avevo bisogno di un “supporto morale”. Niente di preorganizzato.

Le cose andarono diversamente da come mi aspettavo. Quella sera, a cena con i clienti, vidi Federica bella come non mai. Rimasi assolutamente abbagliato dal suo splendore. Si era truccata, cosa che non faceva mai sul lavoro ed io persi la testa per lei. Fin qui tutto normale. Quello che non mi aspettavo è che lei ci stesse. Durante la cena avevamo bevuto un po’, per far contenti i nostri clienti, grandi bevitori.

Io e Federica dormivamo ovviamente in camere separate. Ma al momento di salutarci per andare a dormire finimmo entrambi nella sua camera. E scopammo. Cazzo se scopammo. Fu la scopata più bella della mia vita. La cosa che però mi sconvolse è che per lei non fu solo una scopata. Era pronta a molto di più. Così ci mettemmo insieme. Anche se i suoi genitori non accettarono mai di buon grado questa unione.

I primi mesi furono spettacolari, sembravamo due fidanzatini adolescenti. Mi aveva reso davvero l’uomo più felice del mondo. Decisi di fare il grande passo. Le chiesi di sposarmi. E quasi ebbi un mancamento quando accettò. Così, dopo qualche mese, diventammo marito e moglie.

Lei venne a vivere nella mia casa, diciamo pure nella mia villa. Ufficialmente, perchè in pratica ci veniva già quasi tutte le sere. Solo che i genitori non acconsentivano al trasferimento definitivo fin quando non fosse stata sposata. Persone all’antica e lei non voleva mettersi contro di loro. In realtà lei lo avrebbe anche fatto, ma fui sempre io a consigliarle di mantenere buoni i rapporti in famiglia.

Dopo qualche mese dal matrimonio Federica cominciò a cambiare. Ormai viveva stabilmente a casa mia, nel lusso più sfrenato. Forse questo le dette alla testa. Diceva che quella casa era troppo grande per viverla in solitudine e cominciò a organizzare feste su feste con un sacco di amici. All’inizio lo trovai divertente, poi la cosa si fece pesante. Avevamo quasi sempre gente in casa. Avevo perso la mia indipendenza, il mio bisogno di privacy.

Ne avevo parlato con mia moglie ma lei aveva reagito molto male. Temevo di perdere anche lei, quindi la lasciai fare. In fondo lei era ancora molto giovane e questo era il prezzo da pagare per stare con lei. Un prezzo che, però, diventava sempre più alto.

Federica era diventata molto disinibita, non era ormai più la ragazzina ingenua “acqua e sapone” che avevo conosciuto. Spendeva un sacco di soldi per i vestiti, le piaceva vestire provocante, soprattutto alle feste che organizzava. Raramente solo per me. E durante i party in casa passava molto più tempo con gli altri uomini che con me. Ci ballava, in una maniera che mi aveva sempre fatto ingelosire. Ma non glielo avevo mai fatto pesare, era giovane. Forse troppo, per me.

Era cambiata anche a letto. I nostri rapporti sessuali non erano più come prima. Per quantità ma soprattutto per qualità. Mi aveva sempre detto che la facevo impazzire a letto, ma da un po’ di tempo non lo faceva più. Certo io col passare degli anni avevo avuto qualche difficoltà di erezione qualche volta e certo non avevo mai posseduto un pene dalle dimensioni invidiabili. Ma credevo stesse bene lo stesso con me. Probabilmente mi sbagliavo o forse non era più così.

I miei dubbi trovarono risposta ben presto. Quella sera le era presa una voglia di scopare che non ricordavo da tempo. Eravamo sul divano a guardare un film , in una delle rare volte che non c’era qualche amico a casa. Lei era in reggiseno e mutandine, come sempre in casa. Io con addosso solo i pantaloncini. Mi appoggiò una mano sopra e cominciò ad accarezzarmi. Il mio membro si svegliò. Lei si voltò di scatto e mi guardò con i suoi meravigliosi occhi verdi.

“Ho voglia di cazzo!” mi disse spudoratamente. Si mise in ginocchio davanti a me e mi tirò letteralmente via i pantaloncini. Afferrò il mio cazzo e cominciò a pomparlo con una foga mai vista. Poi si tolse velocemente il reggiseno lasciando uscire le sue tette sempre perfette. Una bellissima terza con i capezzoli sempre duri come chiodi di marmo.

Il mio cazzo si indurì, lei si sfilò velocemente le mutandine e si mise a sedere sopra di me con la sua meravigliosa fica sempre accuratamente depilata. Non ero più abituato a questa sua foga e commisi l’errore più grande della mia vita. Sborrai dopo neanche dieci secondi che lei mi cavalcava.

“Cazzo!!!” esclamò lei sfilandosi il cazzo dalla fica e buttandosi sul divano accanto a me

“Mi.. mi dispiace amore…”

“Anche a me” mi disse furibonda “e non è la prima volta lo sai…”

La guardavo senza sapere cosa risponderle. Poi si alzò di scatto e andò in un’altra stanza. Mi sentivo mortificato. Ma quando tornò rimasi allibito. Aveva in mano un grosso cazzo di gomma di cui non sapevo l’esistenza e sventolandolo si avvicinò a me.

“Ecco cosa mi tocca fare adesso!”

“Ma amore…” le dissi senza sapere in realtà bene cosa dirle.

Ma lei neanche mi ascoltava più. Si mise sul divano a cosce ben spalancate, proprio davanti a me. Voleva farmi capire di cosa aveva bisogno. per qualche secondo si strofinò quella grande cappella di gomma sulle labbra e sul clitoride e poi cominciò a spingerselo sull’ingresso vaginale. Fece un lungo gemito quando quella cappella la penetrò. Poi fece sparire tutta quell’asta dentro la sua fica e cominciò a sbattersi fortissimo. Raggiungendo ben presto un orgasmo pazzesco. Talmente intenso che bagnò tutto il divano con i suoi umori.

Poi si sfilò delicatamente il grosso dildo dalla vagina e la lasciò tutta spalancata davanti a me per qualche secondo. Quindi richiuse le gambe di colpo, si alzò da divano e si incamminò col dildo in mano verso il bagno.

“Ecco di cosa ho bisogno” furono le sue parole allontanandosi.

Poco dopo sentii l’acqua della doccia cominciare a scorrere nel bagno al piano terra. Scorreva forte, come i miei pensieri. Avevo fatto davvero bene a sposarla? In fondo era solo una ragazzina con le sue normali esigenze fisiche. Come tutte le sue coetanee voleva divertirsi. E voleva sesso. Tanto, sesso. Io potevo darle soldi, ricchezza, lusso. Ma avrei potuto soddisfarla sotto quei punto di vista? Soddisfarla davvero? L’unica cosa che sapevo è che non volevo perderla. A qualunque costo.

Federica uscì dalla doccia dopo una ventina di minuti. Completamente nuda. Si mise a sedere sul tavolino davanti a me.

“Sei arrabbiato?”

“No tesoro” le dissi tranquillizzandola.

“Perchè no?”

“Perchè credo che… le tue siano esigenze normali”

“Lo pensi davvero?”

“Si, Fede, lo penso davvero”

Federica cominciò a mordersi le unghie nervosamente.

“Cosa hai tesoro? Parla, non devi avere paura”

“E’ che…” cominciò senza riuscire a proseguire.

“Vuoi lasciarmi vero? Ti sei resa conto di aver fatto un errore?” le domandai pur temendo la sua risposta.

“No, non sono pentita. Io ti amo davvero. E’ che… vorrei chiederti una cosa.. ma.. non so se…”

“Fede tu puoi chiedermi quello che vuoi. Io farei davvero tutto per te”

“Tutto.. tutto?”

“Si Fede, tutto tutto!”

Rimase qualche secondo in silenzio, poi prese fiato e si fece coraggio.

“E’ che vorrei scopare un altro uomo… ecco.. l’ho detto..” e si girò guardando nel vuoto.

Le sue parole mi ferirono, ma non mi sorpresero più di tanto. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato. Speravo più tardi possibile. E la cosa che temevo di più è che lo facesse comunque di nascosto. Il fatto che fosse arrivata a confessarmelo così spudoratamente lo trovai addirittura molto corretto, da parte sua.

“Fede vieni qui vicino a me”

Lei si alzò dal tavolino e si mise accanto a me. La abbracciai.

“Fede tu sei bellissima e io .. beh io non lo sono. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato. Forse ero addirittura pronto a questo.”

Poi fui io a prendere coraggio respirando a lungo

“Ti chiedo solo una cosa…”

“Cosa…”

“Se deve succedere, voglio essere presente. Sempre.”

Fede mi sorrise.

“Va bene. Ci sto!” e andò di corsa in camera sua.

Rimasi a guardare nel vuoto. Adesso dovevo essere pronto a tutto.

Qualche giorno dopo ci fu l’ennesima festa. Federica era bellissima come sempre. E come sempre amava essere al centro dell’attenzione. Ballava praticamente con tutti. Io avevo in mano l’ennesimo cognac, mi guardai intorno e non la vidi. In effetti era da un po’ di tempo che non la vedevo a giro.  Sentii il classico “Bip Bip” del messaggio in arrivo sul telefonino.

Lo lessi.

“Vieni in camera nostra, subito!”

All’inizio pensai che si fosse sentita male, capitava che esagerasse con l’alcol. Mi affrettai a raggiungere la nostra camera da letto. Aprii la porta e lei era lì, sul letto. Ma non era sola. Si stava baciando con un ragazzo. Uno di quelli che avevo visto spesso intorno a lei. Non mi guardarono nemmeno. Era dunque questo che avrei dovuto accettare. E lo accettai.

Mi misi seduto sulla poltrona ai piedi del letto. Lui cominciò a baciarla sul collo e lei andò in estasi. Si fece sfilare il vestito e rimase in reggiseno e mutandine. Aveva un fisico incredibile mia moglie. Lei gli sganciò la camicia e lui se la tolse. Anche lui aveva un bel fisico, pensai, sorseggiando il mio cognac.

Poi lei si sganciò il reggiseno e lo fece volare lontano. Aveva le punte dei capezzoli dure da far paura, sopra alla sua bellissima terza. Le offrì alla sua bocca e lui non perse certo l’occasione. Con i capezzoli in bocca a quel ragazzo, Fede cominciò a palparlo sui pantaloni. Sembrava davvero impaziente di trovarlo. E non faticò a farlo. Dalla forma dei pantaloni doveva avere davvero una misura importante. Lei lo sbottonò, gli aprì la patta e con la sua piccola mano cominciò a cercare nelle sue mutande.

Quando la mano uscì accompagnando fuori il suo cazzo per poco non mi andò di traverso il cognac. Quel ragazzo aveva un cazzo lungo e possente. Che lei cominciò a masturbare con foga. Lui le rispose infilandole una mano nelle mutandine. E  Federica cominciò a contorcersi sul letto, gemendo forte.

Dovevo ammettere, vederli era davvero eccitante.

Dovevano essere al culmine della voglia perchè in pochi secondi si spogliarono completamente. Lui le sfilò le mutandine e le lanciò vicino a me. Le raccolsi, le guardai. Erano piene di umori. Fradice. Le annusai e il mio cazzo diventò duro.

Mia moglie si buttò letteralmente sul cazzo del ragazzo e cominciò a leccarglielo dalla punta fino alle palle. Era davvero parecchio lungo. E decisamente largo. Fede prese in bocca la sua cappella e cominciò a pomparlo con la bocca spalancata. Nel frattempo lui le accarezzava il culo perfetto e ogni tanto le infilava le dita in mezzo alle cosce per accarezzarle le labbra della fica.

Federica aveva veramente troppa voglia. Evidentemente era da parecchio tempo che aspettava questo momento. Infatti non passò molto tempo che lei gli montò sopra. Si puntò quella grande cappella al suo foro vaginale e se la piantò dentro lanciando un gemito fortissimo. Lui la prese per in fianchi e cominciò a farla saltare sul suo palo. Che ben presto sparì completamente dentro la fica di mia moglie.

Non ce la facevo più, mi tirai fuori il cazzo e cominciai  menarmelo guardando Federica cavalcare un altro. E come lo cavalcava poi. Sembrava non scopasse da una vita. Era fin troppo evidente che io non potevo bastarle.

Fede si sdraio su di lui, regalando a me la visione della sua fica impalata sul suo membro e il suo buco del culo. Non riuscii a resistere. Era pur sempre mia moglie. Mi spogliai completamente, salii sul letto e mi misi dietro di lei. Le spalancai le chiappe e cominciai a leccarle il buco del culo. Segandomi furiosamente.

“Forza maiale leccami il culo!” urlò mia moglie girandosi verso di me e stupendomi, perchè non la avrei mai creduta così sfacciatamente troia.

“Leccami il culo mentre lui mi sfonda la fica! Sentissi quanto cazzo ce l’ha grosso! Aaaaaaah!” mi disse ancora umiliandomi.

Mi eccitava. Non avrei mai pensato potessi eccitarmi così, facendomi cornificare. Era un nuovo mondo anche per me.

Poi Fede si sfilò dal suo cazzo e si mise sdraiata a gambe aperte aspettando la nuova penetrazione.

“Fai vedere a mio marito come si scopa veramente una donna!”

Il ragazzo si avvicinò a lei con l’enorme cazzo che sobbalzava voglioso tra le sue cosce. Si mise in mezzo alle gambe di Federica e senza tanti complimenti glielo infilò di nuovo tutto in pancia. Lei cominciò a urlare come una pazza. Palpandosi le meravigliose tette.

Lui la stantuffava come una furia e ad ogni affondo le sbatteva evidentemente la cappella con forza contro l’utero perchè Fede urlava di dolore. E poi di nuovo di piacere.

“Leccami i piedi mentre mi sfonda! Dai leccaaaaa!” mi ordinò in preda all’estasi.

Il ragazzo teneva i piedi di Federica sulle sue spalle, in modo che la penetrazione fosse più micidiale. Mi avvicinai alle sue dita, tirai fuori la lingua e cominciai a leccarle i piedi. Le dita, la pianta. Ai suoi ordini, come uno schiavo.

“Dai sfondami!! Sborrooooooo!” urlò al ragazzo per incitarlo a darle dei colpi ancora più forti. E lui certo non si risparmiò.

Poi Fede, con la mano, mi fece cenno di avvicinarmi a lei. Mi afferrò il cazzo e se lo mise in bocca. Bastarono due pompate, in quella situazione, perchè sborrassi sul viso di mia moglie.

“Ora puoi levarti dal cazzo!” mi disse.

La guardai un attimo interdetto, poi mi rivestii in fretta mentre lui cominciò a penetrarla su un fianco e uscii dalla camera, lasciandoli lì a scopare.

Tornai giù, presi la bottiglia del cognac e mi ritirai nel mio studio. A pensare. Tutto questo era inaspettato. E avevo deciso di accettarlo. Quello che più mi sconvolgeva era che avevo goduto. Sempre troppo presto, però. Non mi ero meritato di continuare a guardarli. Avrei dovuto migliorare. Mi addormentai sulla poltrona.

“Amore sveglia sono le due!!”

Federica era venuta a svegliarmi. La festa era finita ed era l’ora di andare a dormire. O meglio, era l’ora di andare a dormire a letto.

“Sei arrabbiato? “mi chiese mia moglie

“Per cosa?”

“Per quello che è successo oggi?”

“No, Fede, no. Lo avevo già accettato non ricordi?”

“Ma ti ho umiliato… ero presa dall’eccitazione…”

Mi fermai sulle scale che portano in camera. Mi voltai a la guardai negli occhi. Vidi Federica assumere un’espressione di paura.

“Sai quale è il vero problema amore?

“Q-quale…?”

“Che mi è piaciuto…”

Ripresi a salire le scale e andammo a dormire.

Il giorno dopo, in ufficio, ripensai molto a quello che era successo il giorno prima. Federica, che adesso era Direttore del Personale, sembrava più rilassata rispetto agli ultimi tempi. Le aveva fatto bene, questo era certo. Innegabile. Rividi quelle immagini, di Federica sopra quel cazzo. Mi eccitai di nuovo. Mi chiusi in ufficio, mi masturbai ancora.

Nel tardo pomeriggio, come facevo tre volte la settimana, andai in palestra. James mi seguiva ormai da quasi due anni. Era riuscito a rimettermi in forma dopo un periodo di grande stress sul lavoro. Quel pomeriggio, come sempre mi fece “sputare sangue” con gli allenamenti. Entrai negli spogliatoi esausto.

“Hai fatto un ottimo lavoro oggi”

“Grazie James, tu mi vuoi morto però…”

“Non puoi permetterti di morire e lasciare una moglie così” mi disse ridendo forte.

Lo guardai per qualche secondo mentre si cambiava la maglietta sudata. James era un ragazzo di colore con un fisico pazzesco. Lo invidiai.

“Trovi sia così bella?”

“Stai scherzando?” disse chiudendo l’armadietto “Guardati le spalle amico o qualcuno prima o poi le fa la festa!” e rise ancora avviandosi in palestra.

“Tu gliela faresti?”

James si fermò. Si voltò e vedendomi serio divenne serio anche lui.

“Cosa vuoi dire scusa?”

“Ti ho chiesto se te la vorresti scopare, molto semplicemente”

“Perche me lo chiedi?”

“Perchè se vuoi te la faccio scopare”

“Stai scherzando vero?”

“No, non sto scherzando” gli risposi serio ” ti aspetto alle 21:30 a  casa nostra” e me ne andai lasciandolo con un’espressione incredula sul viso.

Sarebbe venuto? Io ero certo di sì.

Quella sera io e mia moglie mangiammo giapponese. Poi lei si mise davanti alla tv e io a leggere un libro sul divano.

Alle 21:30 in punto il campanello suonò davvero.

“Chi è a quest’ora?” si chiese Federica.

“Deve essere James, sai il mio Personal Trainer. E’ venuto per me” le risposi fingendo.

“Mi devo cambiare?” mi chiese Federica che indossava una maglia lunga e solo l’intimo.

“Ma no amore, è un amico…”

Aprii la porta e vidi l’espressione di James intontita.

“Salve James, entra pure. Accomodati pure sul divano.”

James entrò salutando Federica e si mise sul divano, sempre più sbigottito e incredulo. Sicuramente pensava a uno scherzo o qualcosa del genere. Ma sapevo come aveva sempre guardato mia moglie. E quanto la desiderasse.

Federica rimase molto sorpresa di quella visita e soprattutto di come avevo accolto James. Sapeva che, quando non ero “costretto” ad avere un party in casa, amavo la mia privacy e rimanere in tranquillità senza estranei tra i piedi. Si mise seduta sul divano singolo accovacciando le gambe, ad ascoltarci.

Cominciai a dialogare con lui riguardo certi allenamenti a cui mi aveva sottoposto. Gli dissi che avevo intenzione di cominciare a lavorare su certi muscoli particolari. Scherzando gli dissi:

“Ma esistono allenamenti anche per il pene?” e ci mettemmo a ridere.

“Per quello basta fare del sano buon sesso….”

“Eh già, certo che voi di colore partite avvantaggiati non è vero?”

Federica cominciò a incuriosirsi ancora di più riguardo l’argomento che avevo introdotto e cominciò ad accarezzarsi i piedi che teneva sul divano.

“Beh” rispose James “effettivamente sì…”

“Ho sempre sentito dire che voi avete, diciamo, una marcia in più…”

“Forse anche più di una” rispose sicuro il ragazzo.

“Già, invece mia moglie sostiene che non è così, non è vero Fede?”

Mia moglie mi diede un’occhiata fulminante.

“Dai James falle vedere che si sbaglia!”

Il ragazzo rimase  un attimo perplesso, poi si rese conto che era l’occasione della sua vita. Mise le mani suoi suoi pantaloncini sotto agli occhi allucinati di mia moglie. Nel momento stesso in cui se li abbassò saltò fuori un cazzone nero possente, lunghissimo, largo, già praticamente duro, che cominciò ad ondeggiare in aria davanti  ai nostri occhi. James era circonciso, per cui l’enorme cappella nera svettava vigorosa in cima al suo bastone pazzesco. Federica sgranò gli occhi e rimase a bocca aperta. Io stesso rimasi colpito da quella dimensione.

“Oh mio Dio James, ma tu le sfondi con quel coso!!! Ti rendi conto Fede?” le dissi indicandole la lunga banana del ragazzo.

Federica non parlava, scioccata probabilmente dalla mia iniziativa e dalle dimensioni di quel cazzo.

“Quello che mi chiedo è…” e lasciando la domanda in sospeso mi alzai dal divano, presi mia moglie per le mani e la feci alzare. Lei mi lasciò fare. Ormai complice ignara. La posizionai in piede davanti a lui. La feci voltare. Poi la cominciai a spingere delicatamente dalla schiena in modo che capisse di chinarsi e appoggiare le mani sul tavolino in modo da mettersi a novanta gradi. Le sollevai la maglietta e James ebbe modo di ammirare il culo di mia moglie coperto solo da un minuscolo filo di tessuto.

“Quello che mi chiedo è…” ricominciai afferrando con le dita le mutandine di Federica e spostando quel poco tessuto che le copriva ano e vagina “.. come fa un bastone del genere a entrare in questi buchi così piccoli!”

James aveva davanti uno spettacolo pazzesco e si afferrò la mazza alla base. Gli feci un cenno di assenso.

Lui si alzò dal divano senza proferir parola, tenendo in mano il suo gigantesco membro. Appoggiò la grossa cappella sulla labbra della fica di Federica, che ebbe un sussulto. Ormai sapeva, ormai anche lei voleva.

Feci un altro cenno di assenso a James e la sua cappella cominciò a spingere sulle labbra della fica di mia moglie. Che cominciò a fare lunghi respiri, per prepararsi a quella che lei stessa sapeva sarebbe stata una penetrazione molto estrema. Era davvero impressionante vedere quella cappella esagerata in mezzo alle labbra minute di Federica. Oltretutto tenendo con le dita le mutandine scostate capitava di sfiorare il suo bastone di carne ed era incredibile sentire quanto fosse duro. Sembrava di ferro.

La sua fica fece molta resistenza, non abituata a una tale penetrazione. James cominciò a spingere forte, mia moglie strizzava gli occhi e aveva un’espressione sul viso tra l’eccitazione e il dolore.

Dopo qualche istante lo sforzo del ragazzo fu premiato, vidi le labbra di mia moglie aprirsi in maniera perfino innaturale e l’enorme cappella entrò tutta nella sua fica, slabbrandogliela.

“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!” urlò Federica sentendo la punta di James piantata nel suo ingresso vaginale.

Anche il ragazzo lanciò un grido di piacere quando il suo cazzo entrò finalmente nella fica che aveva sempre sognato. Cominciò a spingerle lentamente dentro l’asta, vedevo ogni millimetro di quel tubo nero invadere la vagina di Fede. Che adesso stava con gli occhi sgranati, incredula di tanta potenza maschile.

Le infilò un terzo di cazzo in fica e lentamente cominciò a pomparla. Federica andò letteralmente fuori di testa. Cominciò a godere come una porca in calore e sono certo che ebbe il primo orgasmo dopo pochi secondi.

Nel frattempo io ero tornato a sedere sul divano, mi ero tirato fuori il cazzo e mi masturbavo guardando i due ragazzi fottere. Dovevo ammettere che erano davvero belli, lui con la sua pelle di ebano, lei con la sua pelle chiarissima.

James sfilò il cazzo dalla fica gocciolante di mia moglie e si spogliarono completamente nudi davanti a  me. Lei si inginocchiò davanti al ragazzo, davanti al suo totem che ciondolava tra le cosce come una “terza gamba”. Tirò fuori la lingua e iniziando dalla punta gliela passò su tutto il cazzo fino all’attaccatura con il corpo. Poi lo afferrò con forza alla base, lo sollevò e spalancò tutta la bocca per accogliere quella grossa punta. Lui cercava di spingerle la testa per affondare il cazzo il più possibile in gola a mia moglie. Che dopo qualche secondo dovette farlo uscire per non soffocare. Si girò verso di me e con uno sguardo assatanato di sesso mi disse:

“Sei veramente un gran cornuto amore! E così avevi organizzato tutto per farmi sfondare da questo maschio incredibile eh! Adesso ti faccio vedere io che ragazza puttana che hai sposato!”

A sentire le sue parole il cazzo mi diventò durissimo. Godevo da pazzi nel vedermi cornificare con quel maschio di colore. L’incubo di ogni uomo, sapere che la propria moglie si fa sfondare da un nero, era la mia gioia.

Federica prese James per il cazzo e lo condusse in camera da letto.

“Seguici cornuto, voglio tu veda come mi faccio rovinare da questo enorme cazzo!”

Arrivati in camera Federica si sdraiò sul letto con le cosce completamente spalancate. Con le dita si aprì le labbra della fica davanti a lui.

“Voglio che me la lecchi James, voglio che insegni a mio marito come si lecca una fica come la mia!”

Il ragazzo non aspettava altro, si infilò tra le cosce di mia moglie, lei appoggiò le piante nude dei piedi sulle spalle muscolose del suo maschio nero e lui con la sua lingua esperta la fece sborrare in pochi secondi.   La sua lingua lunga e dura la scopava come un cazzo e lui si beveva tutti i liquidi vaginali di Federica. Il mio cazzo scoppiava a vedere mia moglie così, usata da un altro.

“Ora sbattimelo bene dentro, voglio che mi apri tutta!” lo incitò mia moglie ormai eccitata alla massima potenza.

James infilò di nuovo la cappella dentro mia moglie e cominciò a spingerle la mazza in fica. Federica urlava, come non la avevo mai sentita fare. Si avvinghiò con le gambe sulle chiappe sode di James e con i talloni se lo spingeva contro di se. Permettendo al ragazzo di rovinarle la vagina. Dovevo ogni tanto fermare la mano per non sborrare.

Era la scena porno più intensa che avessi mai vista in tutta la mia vita. Perchè la protagonista stavolta era mia moglie.

“Cazzo mi stai sfondando!!! Che cazzo hai!!!!!!!! Lo sento fino in gola!!!!” urlava la mia puttana.

“Piaciuta la sorpresa eh amore?” la provocai.

“Oh siiiiiii!!!! Me lo sta sbattendo fino alle ovaie cazzo!!!!!”

Poi James si mise le braccia di Federica al collo, lei era ancora avvinghiata con le gambe a lui. La sollevò dal letto, tenendola in collo. Senza mai sfilare il suo lungo cazzo dalla sua pancia. La portò verso di me. La sollevò leggermente e mi fece vedere, molto chiaramente, che aveva ancora la cappella ben incastrata in lei. Le labbra della fica la stringevano impedendole di uscire. Lui le teneva le mani sul culo, tenendoglielo spalancato in modo che io vedessi il buco del culo di mia moglie mentre era in braccio a lui. Poi la lasciò cadere sul suo bastone, lentamente per non rischiare di lacerarla tutta. Federica urlava ancora.

“Oh cazzo!!! Oh cazzo!!! Cosa mi stai facendo maiale?? Cosa mi stai facendo davanti a mio marito?” urlava eccitata umiliandomi, mentre lui le succhiava i capezzoli durissimi.

“Ti sbatto come hai bisogno tu!” le rispose James.

E cominciò a farla saltare sul suo cazzo tenendola solo con le sue braccia possenti. Vedevo il palo di James diventare sempre più bianco, lei glielo stava coprendo tutto di sborra. Federica ebbe un altro orgasmo pazzesco.

La lasciò cadere delicatamente sul letto, era esausta, completamente sfondata. Lui le piantò la cappella in bocca, dopo qualche secondo la tirò fuori e inondò letteralmente tutto il viso di Federica. Non avevo mai visto un cazzo sparare così tanto sperma. Io mi sborrai in mano, producendone molta ma molta meno.

Federica si mise seduta sul letto, guardandomi. La sborra le scivolava sul suo bellissimo viso e le finiva sul seno, sulle gambe, sul letto. Tirò fuori la lingua e si leccò quella intorno alla bocca, ingoiandola con gusto.

“Ti piace avere la moglie così puttana non è vero?” mi chiese Federica accarezzando il cazzone di James che ciondolava ancora lungo accanto a lei.

“Tornerai a sbattermi non è vero James?”

Lui aspettò ancora una volta un mio cenno di assenso.

“Certo che tornerò a sbatterti troia”

Le diede un bacio sulla punta del cazzo e lo lasciò andare. Consapevole che di quei cazzi ne avrebbe presi parecchi, d’ora in poi.

Ed io consapevole che mi avrebbe cornificato per tutta la vita.

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